Politica internazionale

Meloni apprezzata al G7. E i dem rosicano: "Normali cordialità"

Meloni abbracciata da Biden e accolta con favore dai grandi della Terra: le immagini del G7 di Hiroshima hanno scatenato rosicamenti tra i dem. Così Schlein ha provato a sminuirne il valore

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L'abbraccio con Joe Biden. Le strette di mano e i sorrisi con gli altri potenti della terra. Il confronto proficuo e alla pari con questi ultimi. Le immagini di Giorgia Meloni arrivate dal G7 di Hiroshima avrano fatto prendere un coccolone a quelli del Pd. Di colpo saranno sbiancati, poveretti. Ma come: per mesi avevano scommesso che la leader di Fratelli d'Italia sarebbe stata snobbata dai grandi leader mondiali, trattata con sufficienza e forse addirittura esclusa dai loro discorsi. Chiaramente non è andata così e, anzi, è accaduto l'esatto contrario. Al summit giapponese, il premier italiano ha avuto ottimi riscontri (buona notizia per il nostro Paese) e lo ha fatto contando anche su un indice di gradimento superiore a quello dei suoi colleghi stranieri. La circostanza ha provocato un rosicamento galattico a sinistra, dove più di qualcuno ha dovuto ancora una volta fare i conti con la realtà.

Tra tutte le istantanee scattate a Hiroshima, pare ce ne sia stata una particolarmente indigesta ai dem: quella che documentava i rapporti cordiali tra Meloni e il presidente americano Joe Biden. Durissimo colpo per i progressisti nostrani. Qualcuno lo ha fatto notare a Elly Schlein, che subito ha tentato di sminuire il valore simbolico e concreto di quelle immagini. "È normale, si tratta dei leader di due Paesi che hanno storicamente una partnership importante", ha affermato il segretario Pd, dimenticando però che nella diplomazia non c'è mai nulla di scontanto. E omettendo il fatto che Meloni goda della stima statunitense per la chiarezza delle proprie posizioni atlantiste, anche (ma non solo) in riferimento alla guerra in Ucraina. Piuttosto che riconoscere il valido atteggiamento del governo in politica estera, a sinistra si farebbero tagliare la lingua.

Schlein, ai microfoni di La7, si è invece affrettata a trovare presunte note negative da rinfacciare al presidente del consiglio. "Mi preoccupa di più che quando va nell’Unione europea non trovi un'accoglienza particolarmente calorosa, perché dagli incontri fatti in questi ultimi giorni a Reykjavík, vedevo lunghi resoconti dell'incontro con Sunak e molto più brevi di quelli con i leader dell'Unione europea", ha commentato la leader Pd. In realtà Meloni ha dimostrato di avere un rapporto schietto e sereno con tutti i leader dell'eurozona, e anche con quei governi - francese e spagnolo - che per tamponare i loro consensi in calo avevano maldestramente buttato la palla sugli spalti. Ovvero, contro l'Italia. Sempre al G7, peraltro, Meloni ha avuto colloqui cordiali proprio con Macron. A sinistra forse non se ne sono accorti o hanno fatto finta di non vedere.

"Sono più preoccupata dal fatto che Giorgia Meloni si sia scelta in tutti questi anni gli amici più sbagliati in Europa, ad esempio i nazionalisti, e questo rischia di isolare il nostro Paese e di rendere più difficile perseguire l'interesse italiano nell'ambito dell’interesse comune europeo", ha concluso Schlein.

Difficile impresa quella di portare avanti una narrazione politica smentita ogni volta dai fatti.

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