Guerra in Israele

Italia pronta a mediare con i palestinesi: gli Usa vogliono i carabinieri a Gerusalemme

Due carabinieri saranno inviati nella Città santa. Il ministro della Difesa, durante la presentazione del nuovo calendario storico dei carabinieri, ha ricordato i successi dell'Arma in Medio Oriente

"Ci hanno chiesto aiuto". L'annuncio di Crosetto: Italia pronta a mediare coi palestinesi

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"Ci hanno chiesto aiuto". L'annuncio di Crosetto: Italia pronta a mediare coi palestinesi

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La guerra tra Israele e Hamas rischia di evolversi in un conflitto regionale e il Libano si troverebbe in prima linea, vista la presenza sul territorio degli Hezbollah. Per scongiurare questa tragica evoluzione, da più parti sono arrivare richieste d’aiuto all’Italia. In particolare, gli Stati Uniti hanno chiesto la presenza di due carabinieri allo US Coordination Center a Gerusalemme, il centro che coordina l'addestramento della polizia palestinese. A parlarne di un possibile coinvolgimento dei nostri militari è stato il ministro Guido Crosetto, in occasione della presentazione del calendario storico dei carabinieri a Roma.

Sono tempi difficili ma in Libano la nazione più potente del mondo ora ha bisogno di parlare con i palestinesi e trovare un interlocutore. Ha chiesto aiuto all’Italia e ai carabinieri che hanno formato in questi anni i palestinesi”, ha dichiarato il titolare della Difesa. “Hanno avuto un ruolo fondamentale, riconosciuto al nostro Paese attraverso il lavoro di persone che nessuno di voi conosce e che neanche io conosco, ma che in questi anni hanno lavorato servendo lo Stato. Questa è l’Arma dei carabinieri”.

Il riferimento del ministro è alla missione Miadit (Missione addestrativa italiana) nei territori dell’Autorità nazionale palestinese, iniziata nel 2014 dopo la richiesta fatta due anni prima dal rappresentante degli Interni dell’Anp al fine di ricevere supporto per addestrare le forze di sicurezza locali. Il primo distaccamento dell’Arma è stato dislocato a Gerico. Proprio la fiducia conquistata dai nostri militari in Cisgiordania li rende dei mediatori credibili in questo periodo di crisi.

La missione Miadit Palestina è proseguita ininterrottamente fino al 15 ottobre 2023, interrompendosi solo durante il periodo del Covid. Il deterioramento della situazione a seguito degli attacchi del 7 ottobre ha portato il governo a optare per il ritiro dei carabinieri dal territorio. “Siamo pronti a ripartire non appena ce ne saranno le condizioni”, ha comunicato il ministero della Difesa in una nota.

Membri delle forze armate italiane sono ancora presenti nella regione, nell’ambito della missione Mibil (Missione bilaterale italiana in Libano), il cui obiettivo è l’addestramento delle forze di sicurezza libanesi, e dell’Unifil, la forza di interposizione Onu. In particolare, i carabinieri sono giunti nel territorio controllato da Beirut nel 1982, dopo l’accordo di tregua tra Israele e i guerriglieri dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina). La missione del contingente dell’Arma è durata complessivamente 19 mesi, divisa nelle fasi “Libano I” e “Libano II”. “I carabinieri hanno lasciato per ultimi il suolo libanese tra il plauso della popolazione di Beirut”, si legge sul sito del corpo.

Con essa, i militari dei Contingente Italiano avevano saputo instaurare un clima di simpatia e di reciproca fiducia, grazie soprattutto alla sensibilità ed al calore umano da essi dimostrato sin dall'inizio della missione di pace”.

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