Guerra in Israele

"Hamas ha perso il controllo del nord di Gaza" | La diretta

Giorno numero 33. Ucciso il capo degli artificieri dei terroristi palestinesi. Biden spinge per una pausa umanitaria di tre giorni. Qatar e Egitto guidano le trattative per la liberazione degli ostaggi. Le ultime notizie

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L'esercito israeliano stringe il cerchio sui leader di Hamas: "Sono morti che camminano"

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Da 33 giorni in Medio Oriente c'è una nuova guerra. Il conflitto che vede contrapposti Israele e Hamas ha causato la morte di oltre 1.400 israeliani e diverse migliaia di palestinesi, 10mila secondo il ministero della Sanità di Gaza controllato dall'organizzazione terroristica palestinese. Jonathan Conricus, uno dei portavoce delle forze armate israeliane, ha dichiarato alla tv australiana Sky News che i leader di Hamas sono "morti che camminano", e ha confermato l'intenzione di catturare e assassinare tutti i capi del movimento armato islamista che governa la Striscia di Gaza. Stamattina le Idf hanno annunciato l'eliminazione di Mohsen Abu Zina, definito come uno dei migliori esperti artificieri che gestiva la produzione di munizioni e razzi di Hamas. L'offensiva terrestre delle truppe di Tel Aviv nell'exclave costiera palestinese è ancora in corso e potrebbe durare a lungo. Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivelato che il suo Paese si farà carico della responsabilità della sicurezza di Gaza una volta terminata la guerra, ma il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer ha poi precisato che questo non significherà che ci sarà una nuova occupazione come quella durata fino al 2005. Ieri Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale sta spingendo per una pausa umanitaria della durata di tre giorni che possa superare lo stallo sui 240 civili tenuti in ostaggio dalle varie fazioni palestinesi. Ecco le ultime notizie di oggi mercoledì 8 novembre.

Hamas ha perso il controllo nel nord di Gaza

"Hamas ha perso il controllo del nord di Gaza". L'annuncio è arrivato dall'esercito israeliano al termine di un'ennesima giornata di conflitto durissimo con i miliziani della Striscia. "I palestinesi stanno andando via dal nord perché hanno capito che Hamas lì ha perso il controllo e che il sud è più sicuro", ha riferito il portavoce militare Daniel Hagari aggiungendo che al sud "c'è una zona più sicura rifornita di medicine, di acqua e di cibo". Le operazioni militari israeliane hanno continuato a insistere sui tunnel di Hamas, anche con la caccia ai leader della fazione jihadista. Oggi è stata la volta di Mohsen Abu Zina, capo della produzione di armi di Hamas, un ruolo importante nella gerarchia militare dell'organizzazione. Era "un esperto nello sviluppo di armi strategiche e dei razzi utilizzati dai terroristi", ha fatto sapere il portavoce militare annunciandone la morte. In pratica l'arsenale militare che la fazione ha accumulato negli anni, compresi i missili anti tank usati contro le truppe israeliane. Dall'avvio delle operazioni sono stati oltre 130 gli imbocchi di tunnel distrutti dall'esercito dentro l'enclave palestinese. In molti di questi casi i soldati - ha spiegato il portavoce militare - hanno trovato accanto agli imbocchi strutture con batterie d'auto che si ritiene fossero collegate al sistema di filtraggio dell'aria. A fare la parte del leone in questa minuziosa ricognizione sono i reparti dei genieri combattenti incaricati di identificare gli ingressi di una rete sotterranea che si estende per circa 500 chilometri.

Il Qatar e Egitto negoziano il rilascio degli ostaggi

Il Qatar sta negoziando con Israele e Hamas, in coordinamento con gli Stati Uniti, per il rilascio di 10-15 ostaggi in cambio di una tregua a Gaza di uno o due giorni. Diversi media egiziani, inoltre. hanno riportato che il governo di Il Cairo sarebbe vicino a chiudere un accordo per una tregua umanitaria a Gaza sulla base di uno scambio che prevedere il rilascio di ostaggi israeliani in cambio di detenuti palestinesi.

Fonti vicine ad Hamas hanno confermato le trattative in corso per la liberazione di 12 prigionieri, di cui 6 americani, in cambio di tre giorni di tregua. Abu Obeida, il portavoce delle brigate al al-Qassam, ha affermato che "la strada unica ed evidente per la liberazione degli ostaggi è un accordo che preveda lo scambio di prigionieri totale o parziale".

Il premier Netanyahu, però, ha riconfermato la sua linea: niente cessate il fuoco senza la liberazione degli ostaggi. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa John Kirby ha inoltre ammesso che "non abbiamo prove che gli ostaggi in mano ad Hamas, compresi i cittadini Usa, siano ancora in vita" e che "potrebbe essere necessaria più di una pausa umanitaria per farli uscire tutti".

Israele: "Hamas usa le ambulanze per trasferire armi e uomini"

Il portavoce delle Idf Daniel Hagari ha diffuso sul suo profilo di X la registrazione di una telefonata tra due palestinese in cui uno di loro, un terrorista di Hamas, afferma di poter lasciare la Striscia "con qualunque ambulanza voglia". "L'organizzazione terroristica di Hamas sfrutta ambulanze, ospedali, cliniche, moschee e scuole per scopi terroristici", scrive nel post il contrammiraglio israeliano.

Uno dei terroristi catturati dopo gli attacchi del 7 ottobre, inoltre, ha affermato che la maggior parte dei leader politici e militari di Hamas si nasconde negli ospedali, "soprattutto nell'ospedale Al-Shifa". Un altro prigionierio ha detto che le brigate al Qassam, il braccio armato dell'organizzazione, possiede le proprie ambulanze e che il loro aspetto è "simile alle ambulanze civili per evitare di destare sospetti o di essere presi di mira da Israele". Secondo un altro terrorista, durante gli scontri le ambulanze vengono utilizzate per evacuare combattenti e terroristi.

Israele elimina i terroristi in fuga e distrugge i tunnel

Le forze di difesa israeliane hanno comunicato di aver aver colpito una postazione di lancio di missili anticarro di Hamas, collegata ad un tunnel utilizzato come deposito di armi. Alcuni terroristi sono stati uccisi mentre cercavano rifugio sul tetto dell'edificio. "Non c'è nessun posto dove scappare", ha dichiarato un comandante della settima brigata delle Idf. "Qualsiasi terrorista che incontrerà la brigata sarà eliminato e qualsiasi terrorista che cercherà di scappare fallirà".

I genieri delle Idf hanno dichiarato di aver distrutto 130 imbocchi di tunnel dall'inizio delle operazioni di terra nella Striscia. Un portavoce militare israeliano ha fatto sapere che, in molti casi, sono state trovate accanto agli ingressi strutture con batterie d'auto che si ritiene fossero collegate al sistema di filtraggio dell'aria dei tunnel.

Scontro tra Israele ed Hezbollah

Uno scambio di fuoco è in corso tra Israele e gli Hezbollah libanesi lungo la linea del fronte aperta da un mese tra il nord di Israele e il sud del Libano. Lo riferiscono media libanesi e fonti locali nei pressi della linea di demarcazione tra i due Paesi. In queste ore le aree più colpite dallo scambio di fuoco sono il settore centrale e occidentale della linea di demarcazione.

I terroristi filo-Iran hanno comunicato di aver sparato missili contro una postazione militare israeliana, ferendo due soldati. Le Idf hanno risposto con l'artiglieria, concentrando il fuoco sulla località di Hula.

Israele: "Nessun limite di tempo alle operazioni"

Benny Gantz, ex capo di stato maggiore e membro del gabinetto di guerra israeliano, ha dichiarato che "sulla questione della durata dell'operazione, non ci sono limiti", sottolineando che il conflitto in corso è "per la nostra esistenza e per il sionismo, quindi non posso fornire una stima della durata di ogni fase della guerra e dei combattimenti che ne seguiranno. Non possiamo ritirarci dal nostro obiettivo strategico".

Blinken contro il cessate il fuoco

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken si è pronunciato ancora una volta contro l'ipotesi di un cessate il fuoco. Il capo della diplomazia americana ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa a margine della riunione dei ministri degli Esteri a Tokyo. "Tutti noi vogliamo porre fine a questo conflitto il prima possibile. E nel frattempo, ridurre al minimo le sofferenze dei civili", ha detto Blinken. "Ma come ho discusso – continua – con i miei colleghi del G7, coloro che chiedono un cessate il fuoco immediato hanno l'obbligo di spiegare come affrontare il risultato inaccettabile che probabilmente porterebbe. Hamas è rimasto qui, con più di 200 ostaggi, con la capacità e l'intenzione dichiarata di ripetere il 7 ottobre, ancora, e ancora e ancora".

Turchia: "Senza tregua a Gaza, no ad accordi con Israele"

Il ministro turco per l'Enegia Alparslan Bayraktar ha affermato che senza un cessate il fuoco a Gaza la Turchia non discuterà alcun progetto a livello energetico con Israele. "Con un livello di brutalità e tragedia di questo tipo, parlare di qualsiasi progetto sarebbe irrispettoso nei confronti dell'umanità", ha dichiarato. Nei mesi scorsi, i due Paesi avevano delinato possibili orizzanti di cooperazione nell'ambito dell'energia.

Il no di Casa Bianca e Ue all'occupazione di Gaza

La Casa Bianca ha ribadito la sua posizione contraria alla rioccupazione della Striscia di Gaza da parte delle forze israeliane una volta cessate le ostilità nel territorio palestinese. "La rioccupazione di Gaza da parte delle forze israeliane non sarebbe la cosa giusta da fare", ha commentato il portavoce per la Sicurezza nazionale John Kirby. "Israele e gli Stati Uniti sono amici e non dobbiamo essere d'accordo su ogni singola parola. Netanyahu e Biden non sono sempre d'accordo su ogni questione", ha concluso.

"Sappiamo cosa non vogliamo vedere a Gaza dopo il conflitto. Non vogliamo vedere Hamas al comando. Non vogliamo vedere una rioccupazione da parte di Israele", ha aggiunto successivamente John Kirby. "Ma quello che vedremo, quello che vogliamo vedere, penso che lo stiamo ancora scoprendo. Dovremo avere conversazioni diplomatiche con la gente della regione per risolvere questo problema".

Anche l'Unione europea si è detta contraria all'occupazione del territorio della Striscia da parte delle forze israeliane. "Innanzitutto Gaza non può essere un rifugio per i terroristi e non può essere governata dalle organizzazioni terroristiche. Ci deve essere un'unica autorità palestinese", ha dichiarato il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. "Non ci deve essere alcuna presenza di lungo termine di Israele per la sicurezza di Gaza, il territorio di Gaza non può essere amputato o ridotto".

Aperto nuovo corridoio umanitario a sud

Un corridoio umanitario che da nord porta a sud della Striscia di Gaza è stato aperto dall'esercito israeliano. Ne dà notizia il portavoce delle Idf in lingua araba Avichay Adraee, che conferma la tratta lungo la via Salah ad Din e che taglia tutta quanta Gaza. "Se tieni a te stesso e ai tuoi cari, dirigiti a sud", scrive Adraee. La chiusura del corridio, inizialmente prevista per le 14, è stata spostata alle 15.

Tajani: "Coloni non compiano violenze"

"Già da tempo abbiamo invitato i coloni israeliani a non compiere atti di violenza che poi si ritorcerebbero contro Israele stessa. Israele ha tutto il diritto di attaccare le centrali di Hamas da dove partono i missili che colpiscono le città di Israele ma abbiamo ancora una volta ribadito che la popolazione civile deve essere tenuta fuori dai legittimi attacchi israeliani contro le centrali militari di Hamas". Così il ministro degli Esteri del governo italiano Antonio Tajani parlando coi giornalisti a conclusione della riunione dei ministri degli Esteri del G7 in Giappone. "Israele – prosegue il vicepremier – ha tutto il diritto di attaccare Hamas, ma abbiamo ribadito come G7 che la popolazione civile deve essere tenuta fuori dai legittimi attacchi di Israele".

Israele: "Processo ai terroristi per attacco del 7 ottobre"

Il procura generale israeliana ha aperto ufficialmente un'inchiesta sull'assalto di Hamas del 7 ottobre. Gli investigatori hanno già raccolto 700 testimonianze di sopravvissuti e denunce per stupro. "Il nostro obiettivo è indagare e avviare procedimenti legali contro coloro che hanno perpetrato, pianificato o preso parte in questi atti atroci, ovunque si trovino", si legge in una nota. "Israele punirà i terroristi di Hamas responsabili con la massima severità, commisurata ai loro crimini". Sono 200 i terroristi arrestati tra il 7 ottobre i giorni successivi.

Corte suprema israeliana contro le manifestazioni pacifiste

La Corte suprema di Israele ha respinto le richieste di autorizzazione per alcune manifestazioni contro la guerra presentate dal partito Hadash e dall'organizzazione Adalah, perché "malgrado il diritto di protesta abbia un'elevata importanza, la complicata realtà in cui ci troviamo incide su quanto possa essere equilibrato". Inoltre, secondo il parere della polizia depositato presso il tribunale, le manifestazioni hanno un'alta probabilità di danneggiare la sicurezza e il benessere pubblico.

Identificati 843 corpi nei kibbutz

Sono 843 i corpi dei cittadini israeliani uccisi il 7 ottobre che la polizia israeliana ha identificato nei kibbutz invasi dai terroristi di Hamas. Lo rendono noto le forze dell'ordine locali, mentre il numero di militari caduti sul campo dall'avvio dell'operazione di terra a Gaza ammonta a 32.

L'ultimo in ordine di tempo si chiamava Jonathan Chazor, sergente 22enne dell'unità delle forze speciali "Shaldag" dell'aeronautica militare.

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