La politica del «liberi tutti» è un invito a delinquere

Mi ripugna leggere in questi giorni sulle pagine dei giornali la nuova e aberrante idea di questo fallimentare Governo Prodi: niente carcere per chi viene condannato a meno di due anni di reclusione. Per un giovane di 25 anni, che come me, lavora, studia, si impegna attivamente anche in campo politico-giovanile, apprendere una notizia del genere è un colpo basso. Ma come: ci insegnano che la condanna per un reato penale può essere la reclusione (o l'arresto) e adesso «inventano», perché sì, questa è una invenzione (e delle peggiori), che se un giudice riconosce una persona colpevole (e stiamo parlando di un giudizio oramai definitivo) e stabilisce che la pena da comminarsi sia la reclusione, questa non possa essere eseguita se la durata di essa è inferiore ai 2 anni. Ma questo è un invito a delinquere. Capisco che il sistema carcerario italiano è ultimamente in affanno, ma questo progetto non risolve il problema, anzi, lo posticipa. E questo certamente non può che far rammaricare gli operatori del settore sicurezza, che ogni giorno impegnano le loro risorse ed energie per mantenere sicuro e più vivibile questo Paese.

Una sicurezza che però non potrà mai essere raggiunta con questi progetti alla «liberi tutti», ma soprattutto da questo Governo che conferma ogni giorno di più la sua inadeguatezza a dirigere un Paese come l'Italia, un governo che deve pagare dazio ai tanti partitini che lo sostengono.

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