Politica nella recita: il sindaco non paga

Michele Perla

Più che uno spettacolo per bambini, la recita scolastica era un show politico. Così il sindaco si rifiuta di pagare la fattura alla compagnia che l’aveva messa in scena.
Succede a Marcallo con Casone, comune del Magentino, dove il primo cittadino leghista, Massimo Garavaglia, non ha proprio digerito quanto accaduto nella scuola elementare prima di Natale, durante una recita che ha coinvolto gli alunni che la frequentano. I quali, grazie ad una compagnia teatrale, sono stati coinvolti in uno spettacolo incentrato sulla multiculturalità.
Una rappresentazione che si pensava dovesse avere come riferimento i valori cristiani natalizi, e che invece si è dimostrata essere ben altro. Alunni nei panni di clandestini che grazie ad un gommone approdano a riva; bimbi che pregano alla maniera dei musulmani e così via.
Durante la performance il sindaco, molto contrariato, aveva preferito andarsene anzitempo; poi però, quando nei giorni scorsi è giunta in municipio la fattura di 600 euro per saldare il conto alla compagnia, ha deciso di rifarsi, scrivendo al dirigente scolastico e comunicandogli che il comune non avrebbe pagato un solo euro, proprio perché quello spettacolo aveva chiara matrice politica.
«Il giudizio negativo su questa messa in scena non è stato soltanto mio – ha scritto Garavaglia -. Tanti genitori si sono lamentati con me. A Natale ci si aspetta la classica recita; fino a prova contraria si tratta di una festa cristiana. Invece con la scusa di parlare del Natale si è messo in scena uno spettacolino politico. Prescindendo dal tema della multirazzialità, non posso condividere l’uso dei bambini a fini politici».
Precedentemente la compagnia aveva stilato il progetto di spettacolo, presentandolo al comune, che avrebbe pagato, ed alla scuola, sul quale però non c’erano stati appunti.
Forse anche perché nessuno prima di allora lo aveva visto mettere in scena. I problemi sono nati solo successivamente, anche se i genitori che hanno arricciato il naso, sono tanti quanti quelli che hanno invece gradito.
Fatto sta che della spesa per lo show dovrà farsi carico adesso direttamente la scuola, visto che al di là del gradimento e dei contenuti, la compagnia teatrale vanta il credito.


«Per non turbare le coscienze di chi non crede al nostro Dio, ai nostri figli viene impedito di farsi il segno della croce – conclude il sindaco -. Poi invece a teatro siamo costretti a vederli intenti in un preghiera musulmana».

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