Il 10 giugno si vota in 761 Comuni: ecco le sfide più importanti

In gioco non ci sono solo le amministrazioni delle città. Le amministrative del 10 giugno saranno anche un formidabile cartina al tornasole dopo il nuovo governo Lega-M5S. Scopriamo le sfide più interessanti da seguire

Il 10 giugno si vota in 761 Comuni: ecco le sfide più importanti

Dalle Alpi al profondo Sud, da Sondrio a Ragusa, sono 761 i Comuni chiamati al voto domenica 10 giugno. Si eleggono i sindaci e i consiglieri comunali, con i Comuni con più di 15mila abitanti che vedranno il ballottaggio (domenica 24 giugno) nel caso in cui nessuno dei candidati al primo turno ottenga il 50% dei voti più uno. Vediamo quali sono le sfide più importanti, da Nord a Sud. Senza dimenticare che il voto amministrativo, mai come in questo caso, sarà un formidabile test per misurare il gradimento degli italiani rispetto al governo giallo-verde, frutto dell'accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Questo inedito asse produrrà delle conseguenze anche a livello locale? Tra poco lo scopriremo.

Si parte da Treviso (85mila abitanti), nel Nord Est del Paese, dove la Lega ha governato per diciannove anni ininterrotti. Negli ultimi cinque la città è stata retta da una giunta di centrosinistra, guidata dal sindaco Giovanni Manildo, che si ripresenta. A sfidarlo, per il centrodestra, forte dei consensi delle ultime Politiche, c'è Martio Conte. Il Movimento 5 Stelle presenta Domenico Losappio. Gli altri candidati: Maristella Caldato (Treviso Unica), Said Chaibi (Coalizione civica) e Carlo Condurso (Popolo della Famiglia). Anche se il voto delle Comunali è diverso da quello delle Politiche, è interessante osservare gli ultimi dati. Da qui si riparte: centrodestra 41,59%, centrosinistra 29,64%, M5S 20,63%.

Restando in Veneto ci spostiamo a Vicenza (112mila abitanti). A sorpresa il M5S non si presenta. Da dieci anni la città è governata dalla sinistra. Il sindaco non si ripresenta. A sfidarsi sono sei candidati: Francesca Rucco (centrodestra), Otello Dalla Rosa (centrosinistra), Andrea Maroso (SiAmo Veneto Vicenza), Leonardo Bano (No Privilegi Politici), Franca Equizi (Grande Nord), Filippo Albertin (Potere al Popolo). Alle ultime Politiche il centrodestra ha preso il 40,96%, il centrosinistra il 27,32%, il M5S si è fermato al 22,84%.

In Lombardia la città più importante chiamata alle urne è Brescia (196mila abitanti). Il centrodestra, che spera di riprendere il municipio, forte del 40,84% ottenuto il 4 marzo, presenta Paola Vilardi. Il centrosinistra risponde con il sindaco uscente, Emilio Del Bono. Ma per lui la sfida appare in salita, visto che alle Politiche il suo schieramento si è fermato al 32,1%. Il M5S si presenta con Guido Ghidini (alle Politiche prese il 18,22%). Gli altri candidati: Laura Castagna (Brescia italiana), Davide De Cesare (Casa Pound), Leonardo Peli (Pro Brixia) e Alberto Marino (Potere al Popolo).

A Sondrio la battaglia per la conquista del Comune vede contrapposti Nicola Giugni (centrosinistra), Marco Scaramellini (centrodestra), Marco Poteri (M5S). C'è anche un candidato che si presenta alla guida di diverse liste civiche: si tratta di Fiorello Provera, espulso dalla Lega nel 2017. Il centrodestra, che alle Politiche ha preso il 46,14%, ha una grande occasione per riprendersi il Comune, con la sinistra che si è fermata al 27,48%. Il Movimento 5 Stelle, invece, a marzo ha ottenuto il 17,36%.

Spostandosi in Liguria ci soffermiamo sul voto a Imperia (42mila abitanti). A tentare di strappare la guida della città al centrosinistra (il sindaco non si ripresenta), è un volto noto della politica a livello nazionale, l'ex ministro Claudio Scajola, che guida un grupo di liste civiche. Il centrodestra, invece, presenta Luca Lanteri (FdI). La sinistra tenta di conservare il potere affidandosi a Guido Abbi. Il Movimento 5 Stelle si affida a Maria Nella Ponte. Un'altra donna, Maria Sepe, corre per Potere al Popolo. La situazione alle ultime Politiche: centrodestra al 38,4%, centrosinistra al 20,7%, M5S al 29,8%.

In Toscana abbiamo due grandi sfide. La prima è Pisa (90mila abitanti): nella città della Torre pendente la sinistra prova a difendere il Comune presentando un assessore uscente, Andrea Serfogli. Il centrodestra si affida a Michele Conti (Lega, ex An). Gabriele Amore è il cavallo su cui punta il Movimnto 5 Stelle, che a Pisa arriva più diviso che altrove, con una candidatura che alla fine è stata decisa dall'alto e non dai militanti tramite la consueta piattaforma internet. Tra gli altri candidati si segnalano Antonio Veronese (Patto Civico), Raffaele Latrofa (Pisa nel Cuore), Maria Chiara Zippel (La Nostra Pisa), Simonetta Ghezzani (Sinistra Italiana), Francesco Auletta (Rifondazione comunista), Veronica Marianelli (Partiso socialista italiano) e Paolo Casole (Partito comunista). Questo il risultato delle ultime Politiche: centrodestra al 31%, centrosinistra al 30,5%, M5S al 23,7%. La sfida è più aperta che mai.

Altra grande partita si gioca a Siena (54mila abitanti), la città del Monte dei Paschi. A guidare la coalzione di centrosinistra è il sindaco uscente, Bruno Valentini. Il centrodestra si affida a Luigi De Mossi. Il Movimento 5 Stelle non si presenta. Ad arricchire la sfida, invece, ci sono Alessandro Pinciani (con l'omonima lista), David Chiti (Noi Siena), Massimo Sportelli (Siena Aperta), l'ex sindaco di sinistra Pierluigi Piccini (Per Siena) e Sergio Fucito (Casa Pound). Diamo uno sguardo agli ultimi risultati elettorali. Il 4 marzo il centrodestra ha ottenuto il 31,5%, il centrosinistra ha preso il 38,3%, al Movimento 5 Stelle è andato il 19,50% dei voti. Interessante scoprire come si orienteranno gli elettori pentastellati, che non troveranno il loro simbolo nelle schede.

Restando in Toscana, ma spostandosi più a Nord, è interessante anche il voto di Massa (69mila abitanti). Il sindaco uscente, Alessandro Volpi (Pd), tenta la riconferma. Lo sfidano Francesco Persiani (centrodestra), Luena Mencarelli (M5S), Marco Bondielli (Partito comunista), Francesco Mangiaracina (Casa Pound). Il 4 marzo gli elettori massesi hanno votato così: centrodestra 35,4%, centrosinistra 24,7%, M5S 29,9%.

Arriviamo nel Lazio, con i cittadini di Viterbo (68mila abitanti) che saranno a chiamati a scegliere se confermare o meno il potere del centrosinistra. Il sindaco non si ripresenta, al suo posto c'è il vce, Michela Luisa Ciambella. Per il centrodestra corre Giovanni Arena. Massimo Erbetti rappresenta il Movimento 5 Stelle. Il giornalista Filippo Rossi, che alle ultime elezioni andò al ballottaggio, si ripresenta con due liste civiche. Alle Politiche il centrodestra ha stravinto con il 42% dei voti, lontana la sinistra con il 19,8%. Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 28,8%.

A Terni (112mila abitanti), in Umbria, si arriva al voto con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale, dopo le dimissoni del sindaco di centrosinistra, che si è visto bocciare il piano di riequilibrio economico dalla Corte dei Conti. La sinistra ci riprova presentando Paolo Angeletti. Il centrodestra si affida a Leonardo Latini. I 5 Stelle si presentano con Thomas De Luca. Altri candidati: Emiliano Camuzzi (Potere al Popolo) e Mariano Del Persio (Partito comunista). Il 4 marzo è andata così: centrodestra 35,6%, centrosinistra 24,5%, M5S 30,4%.

Al voto anche Ancona (100mila abitanti), capoluogo di Regione delle Marche. Il centrosinistra prova a difendere il sindaco uscente, Valeria Mancinelli, che si ripresenta. Stefano Tombolini prova la scalata, alla guida della coalizione di centrodestra. Daniele Diomedi è la candidata del M5S. Francesco Rubini Filogna corre per “Altra iea di città”. Alle ultime Politiche è finita così: centrodestra 20%, centrosinistra 29,9%, M5S 33,6%.

A Teramo (55mila abitanti), in Abruzzo, c'è una corsa a sette: il centrodestra prova a difendere il Comune presentando, come candidato sindaco, Giandonato Morra, ex assessore regionale della giunta Chiodi. I pentastellati, forti del primato del 4 marzo (37,3%), sperano di trionfare con Cristiano Rocchetti. Il centrosinistra si affida invece Gianguido d'Alberto. Alle Politiche il centrodestra è arrivato secondo, con il 33,7%, mentre il centrosinistra ha preso il 20,6%.

Renato Accorinti (eletto nel 2013 come indipendente di sinistra) tenta di conquistare il secondo mandato come sindaco di Messina (235mila abitanti). Grandi le speranze del M5S, che il 4 marzo hanno ottenuto il 45% dei voti: presentano come candidato Gaetano Sciacca. Il centrosinistra tenta lo sgambetto con Antonio Saitta. Il centrodestra presenta Placido Bramanti (Forza Italia). In corsa anche tre fuoriusciti dal partito di Berlusconi: il deputato regionale Cateno De Luca, Emilia Barrile (Leali-progetto Messina) e Giuseppe Trischitta. Questo il risultato alle ultime Politiche: M5S 45%, centrosinistra 19,96%, centrodestra 29,38%.

A Catania (312mila abitanti) il sindaco Enzo Bianco si ripresenta tentando una mission impossible: ripartire dal misero 13,56% preso dal centrosinistra il 4 marzo. Il Pd non si presenta, mentre il primo cittadino spera di conquistare la fiducia dei cittadini grazie alle sei liste che lo appoggiano. Molto forte il M5S, che a marzo ha preso il 47,58%: si presenta con Giovanni Grasso. Il centrodestra, invece, che ha preso il 32,66%, corre con Salvo Pogliese. Gli altri candidati: Emilio Abramo (tre liste civiche) e Riccardo Pellegrino (Un Cuore per Catania).

Profonde divisioni politiche nella città di Siracusa (120mila abitanti). La sinistra, che tenta di difendere il Comune (il sindaco non si ripresenta), schiera Fabio Moschella (Pd). Il vicesindaco uscente, Francesco Italia, tenta la corsa per conto proprio, sostenuto da tre liste. Diviso anche il centrodestra: Forza Italia e FdI corrono con Ezechia Paolo Reale, sostenuto da altre sei liste civiche; la Lega corre da sola, presentando Francesco Midolo. Il Movimento 5 Stelle, forte di un altissimo consenso alle ultime Politiche, presenta Silvia Russioniello. Corrono anche Fabio Granata (ex An), sostenuto da due liste, e Giovanni Randazzo (Lealtà e condivisione per Siracusa). La situazione alle ultime Politiche: M5S al 55,5%, centrodestra al 23,1%, centrosinistra al 15,8%.

A Ragusa (74mila abitanti) sono in corsa sette candidati. Il Movimento 5 Stelle tenta di conservare il Comune anche se non ripropone il sindaco uscente, uscito dai giochi per profonde divisioni in seno al movimento. Al suo posto si presenta Antonio Tringali. Il centrosinistra è diviso: Antonio Calabrese (Pd) se la vede con Giorgio Massari, sostenuto da quattro liste civiche. Divisioni anche a destra, con Forza Italia che, insieme ad altre liste, propone Maurizio Tumino; Sonia Migliore corre sostenuta da cinque liste civiche; Giuseppe Cassì è sostenuto invece da Fratelli d'Italia. Alle ultime Politiche il M5S ha ottenuto il 47,3%, il centrodestra ha preso il 27,3%, mentre il centrosinistra si è fermato al 17,8%.

Il M5S tenta il colpaccio a Trapani (68mila abitanti), forte del 53,5% ottenuto il 4 marzo. I pentastellati schierano Giuseppe Mazzonello. Centrodestra diviso: Forza Italia, insieme ad altre due liste, sostiene Vito Galluffo.

La Lega, con “Noi Salvini”, presenta Bartolo Giglio. Un altro candidato è Giuseppe Bologna (Scrocco per Trapani). Il centrosinistra, che alle Politiche aveva raccolto solo il 14%, non si presenta. Corre anche l'ex sindaco di Erice, Giacomo Tranchida.

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