La verità non ce la vogliono dire. Renzi ha ricevuto ieri la relazione del ministro Alfano sulle presunte, si fa per dire, infiltrazioni mafiose nel Comune di Roma e, invece di portarla come previsto in Consiglio dei ministri per adottare le conseguenti decisioni, l'ha chiusa nel cassetto. Alfano non ha battuto ciglio, cosa che non sorprende. In un Paese normale non solo il ministro degli Interni è innanzitutto servitore dello Stato e non del premier, ma il Parlamento pretenderebbe di sapere subito se la Capitale è caduta nelle mani della mafia, se sì che cosa intende fare il governo, se no che cosa intenda fare il Csm contro i pm che hanno spacciato una bufala di tali dimensioni. Da noi invece nessuno fa una piega, deputati e senatori hanno la valigia in mano, in fondo se la mafia ha governato Roma per tanti anni, qualche settimana in più non è poi così grave.
Ma il motivo per cui Renzi e Alfano hanno nascosto la relazione nel cassetto non sono le vacanze incombenti. No, è che i partiti di cui sono segretari, Pd e Nuovo Centrodestra, sono coinvolti, direttamente e indirettamente, fino al collo in questo scandalo e in quelli gemelli scoperti sull'onda del primo su (Emilia Romagna) e giù (Sicilia) per l'Italia. Se non fosse tragica, la questione avrebbe del comico: il premier Matteo Renzi tiene nascosto il documento sul quale è scritto se il partito del segretario Matteo Renzi è mafioso o no. E, non contento, ci prende pure per i fondelli: «Ne parliamo a fine mese - ha detto ieri -, ma non aspettatevi sorprese». Il dubbio è: dice questo perché, beato lui, la relazione l'ha solo letta, oppure perché l'ha direttamente dettata al fido Alfano, temendo che il ministro senza quid ne combinasse una delle sue? E se «non ci sono sorprese», perché chiudere quei fogli in un cassetto?
Insomma, la verità mi sembra questa. A Renzi e ad Alfano della mafia a Roma non importa nulla, dei politici corrotti idem, di una Capitale in ginocchio e ridicolizzata nel mondo men che meno. Il loro rispetto per i cittadini è pari a zero.
L'unica preoccupazione è insabbiare, annacquare, rinviare la verità su uno scandalo che coinvolge i loro amichetti e che dovrebbe portare a chiudere per infiltrazioni mafiose non solo la giunta Marino, ma i loro stessi partiti. Sapremo a fine mese, tempo sufficiente per lavorare di sbianchetto. Pratica diffusa tra i premier di sinistra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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