La questione degli immigrati regolari e non in arrivo o già presenti nel nostro paese, continua a trovare grande spazio sui media di tutti i tipi. Specie in questo periodo, sull'onda della situazione libica e del conseguente pericolo, più volte annunciato, che molte migliaia di nuovi profughi cerchino rifugio nel nostro paese.
Ma è ormai da molto tempo che gli italiani prestano una crescente attenzione alla problematica. E il loro atteggiamento si è fatto sempre più severo nei confronti degli arrivi, anche verso profughi da guerre o da eventi naturali.
I risultati dalle ricerche di opinione sono eloquenti: se ormai diversi anni fa prevaleva l'atteggiamento di apertura e grossomodo la metà degli intervistati nei campioni dei sondaggi dichiarava addirittura di approvare l'idea di «accogliere tutti gli immigrati, anche perché l'Italia è un paese cattolico», oggi questa percentuale è drasticamente crollata, sino a diminuire a meno del 20%. E si è di converso fortemente accresciuta la quota di chi dice che «dobbiamo respingerli tutti» o, come sostiene la maggioranza relativa, che «dobbiamo accettare solo i profughi da guerre o eventi naturali e respingere tutti gli immigrati per motivi economici».
Le scelte di Matteo Salvini hanno suscitato, come si sa, molte critiche, ma la maggioranza degli elettori pare a tutt'oggi condividere la sua linea e le sue azioni. Ma il consenso alla «linea dura» va addirittura oltre la mera accettazione delle scelte del Governo: da un recente sondaggio (effettuato dall'Istituto EumetraMR, intervistando un ampio campione della popolazione al di sopra dei 17 anni di età) emerge come, secondo gran parte degli intervistati, l'azione dell'esecutivo appaia loro non solo positiva, ma addirittura ancora insufficiente rispetto alle esigenze del paese. E che vada incrementata.
Quasi il 40% del campione intervistato nell'ambito dello studio afferma infatti che «Il Governo dovrebbe contrastare l'immigrazione in misura maggiore e più efficace». Quindi, in altre parole, intensificare (e non ridurre, come alcuni esponenti politici propongono) le scelte di freno rigoroso agli sbarchi. Lo dicono con maggiore frequenza gli uomini, le persone con basso titolo di studio e, come ci si poteva facilmente aspettare, gli elettori della Lega, ove questa convinzione raggiunge il 60%. Solo in parte meno convinti appaiono gli elettori di Forza Italia, tra i quali il 42% condivide l'opinione in questione. Seguiti dai votanti per il M5s ove il consenso raggiunge il 38%. Ovviamente ostili a questa presa di posizione sono invece gli elettori del Pd, ove essa convince solo il 14%.
Sul fronte opposto delle opinioni, il 29% degli intervistati nel sondaggio sostiene invece che «Il Governo dovrebbe ridurre le politiche di contrasto all'immigrazione» (lo dicono, com'è intuitivo, in particolare gli elettori del Pd), diminuendo cioè l'intensità della propria azione. Mentre il restante 23% (oltre al 9% di chi non sa o non vuole esprimere un'opinione al riguardo) assume una posizione di soddisfazione per la situazione attuale senza volerla cambiare granché, dato che sostiene che «l'azione del Governo nei confronti dell'immigrazione va bene così com'è ora».
In definitiva, nell'insieme, oltre il 60% dei cittadini approva le scelte dell'esecutivo o le vorrebbe ancora più restrittive.Dunque, anche sulla base di questi risultati è facile comprendere come il tema dell'immigrazione rappresenti oggi uno dei più trattati nella comunicazione politica e che lo sarà probabilmente anche nei prossimi mesi.
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