Occupazioni e agenti feriti: i numeri che la sinistra nega

I dati lo confermano: l'allarme sicurezza non è solo "percepito"

Occupazioni e agenti feriti: i numeri che la sinistra nega
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Dalla parte degli almeno 50mila ladri di case, dei violenti che picchiano le forze dell'ordine nelle piazze e dietro le sbarre, con chi ruba facendosi scudo dei bambini, contro gli italiani che vogliono sentirsi al sicuro soprattutto mentre vanno al lavoro o dentro le mura domestiche che hanno comprato con i loro risparmi. La sinistra che in Parlamento si inginocchia contro l'ok al decreto Sicurezza sceglie di stare con chi imbratta monumenti pubblici e contro chi realizza le opere pubbliche, dalla parte di chi blocca le strade e paralizza le città per il cambiamento climatico, insomma contro lo Stato, proprio quando gli italiani chiedono la linea più dura su ordine pubblico e immigrazione irregolare.

L'allarme sicurezza non è soltanto «percepita» come lamentano le opposizioni, ma è certezza: lo dicono i dati Nomisma e Federcasa fermi al 2021 (non esiste un censimento ufficiale) sugli appartamenti occupati abusivamente approfittando di assenze più o meno brevi come il ricovero in ospedale, almeno 30mila sono quelle popolari sottratte a chi attende l'assegnazione. Come a Caivano, l'ex quartiere simbolo della camorra alla periferia di Napoli che lo Stato ha ripulito e rimesso alla disponibilità di chi ne ha diritto prima ancora che passasse la «procedura accelerata di sgombero» e il rilascio immediato dell'immobile anche senza mandato del giudice, prevista dal decreto. Tutto il contrario di quanto profetizza l'europarlamentare Avs Ilaria Salis («chi entra in una casa disabitata prende senza togliere a nessuno, se non al degrado, al racket e ai palazzinari»), ma tant'è.

Con l'addio alla sospensione automatica delle forze dell'ordine indagate per fatti legati al servizio (e spese legali fino a 10mila euro a fase processuale garantite) si intendono preservare le nostre forze dell'ordine sia dallo stigma di una condanna anticipata (visti i tempi lunghi dell'indagine), sia dalla sospensione dallo stipendio che sa di beffa, visto che ormai poliziotti e carabinieri sono visti come bersagli nelle periferie delle grandi città abitate per lo più da immigrati che non vogliono integrarsi, anzi. Da qui l'introduzione di aggravanti specifiche per i reati commessi nelle stazioni ferroviarie, metropolitane o sui mezzi di trasporto. Non è uno scudo penale ma una tutela di sicurezza contro il migliaio di agenti (273 sono tra i poliziotti) feriti durante le 12mila manifestazioni svolte nel 2024 in Italia. È per questo che il decreto prevede un investimento statale di oltre 20 milioni di euro in 3 anni per dotare le forze di polizia di bodycam e sistemi di videosorveglianza da utilizzare nei servizi di ordine pubblico, nel controllo del territorio e nella vigilanza di siti sensibili.

Fa discutere la modifica sulla detenzione delle madri: le donne incinte o con figli piccoli che approfittano della loro condizione per rubare e sfuggire alla detenzione possono essere recluse nel carcere ordinario anziché in strutture a custodia attenuata, come è recentemente successo a una straniera di 31 anni arrestata e condotta in un carcere femminile in Piemonte per scontare oltre 15 anni di condanne accumulate per reati contro il patrimonio. Al 31 maggio sono 15 le madri detenute con i loro 17 bambini, secondo i dati forniti dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.

Ogni anno nelle carceri sono circa 10mila gli episodi di aggressione, resistenza e ingiuria di detenuti nei confronti di appartenenti alla Polizia penitenziaria. L'altro giorno al carcere di Marassi a Genova quattro agenti sono rimasti feriti durante una rivolta legata a una violenza sessuale contro un ragazzino.

L'obiettivo del Decreto sicurezza è ridurre questa forma di protesta violenta e preservare chi troppo spesso viene accusato ingiustamente di «tortura di Stato» ex articolo 613 bis comma 2 del Codice penale solo per aver riportato l'ordine dietro le sbarre.

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