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Dopo 70 anni di pace la Germania si scopre anti-europeista

La Grexit invocata da Schaeuble divide il Bundestag che vota sugli aiuti alla Grecia. L'Spd: "Della Cdu di Kohl resta poco"

Dopo 70 anni di pace la Germania si scopre anti-europeista

Davanti a un Parlamento più realista di lui, Luigi XVIII re di Francia e di Navarra parlò di una chambre introuvable , un'assemblea introvabile. Lo stesso può dire Angela Merkel del Bundestag, dove il governo di grande coalizione controlla 450 deputati su 631. Dalle 10 di oggi gli Abgeordneten hanno tre ore per discutere e votare un unico ordine del giorno: le recenti trattative condotte in Europa dal governo tedesco che hanno portato al rifinanziamento da oltre 80 miliardi di euro del debito greco. Il voto dovrebbe procedere senza intoppi. Eppure nella Große Koaliton c'è aria di tempesta: divisi un po' su tutto, conservatori e progressisti seguono alla lettera l'accordo di programma del dicembre 2013, che non prevedeva però il nuovo avvitamento della crisi greca. Imprevista era anche l'uscita del ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble che all'Eurogruppo ha chiesto di sospendere la Grecia dall'euro per cinque anni. La proposta ha scatenato una ridda di polemiche. «Della Cdu europeista di Helmut Kohl e di Konrad Adenauer resta molto poco», ha dichiarato il vicecapogruppo dell'Spd, Axel Schäfer. Più diretto il suo collega Hubertus Heil, vicino al vicecancelliere Sigmar Gabriel: «Schäuble gioca sporco - twittava - e la Grexit non ha l'appoggio dell'Spd». A Schäuble però non la si fa. In politica da più anni di quanti ne abbiano i giovani colonnelli dell'Spd, il ministro ha obbligato il vicecancelliere ad ammettere in serata che in effetti «la proposta della Grexit ci era nota».

Europeista a parole, il governo di Berlino ha dunque contemplato il ritorno della Grecia alla dracma, quindi ha mandato avanti Schäuble «il cattivo» a fare da parafulmine. Coerente, ieri il falco dell'austerità ha ribadito il concetto. Parlando ai microfoni di Deutschlandrundfunk , dapprima ha detto che le riforme approvate dal Parlamento di Atene «sono un passo importante», quindi ha ricordato che i termini dell'accordo sono esattamente «il contrario» di quanto deciso per referendum «da una larga maggioranza di greci», poi l'affondo: per la Grecia l'uscita temporanea dall'eurozona «sarebbe stata un'opzione migliore». Il ministro 73enne si è anche tolto qualche sassolino dalle scarpe, ricordando la sua fedeltà alla cancelliera e al governo. Quanto alle differenze con Merkel, «nessuno ha torto o ragione, è una discussione democratica».

Parole che hanno permesso all'opposizione di attaccare: «La fiducia reciproca è distrutta: qui in Grecia il ministro delle Finanze non c'è più, si chiamava Varoufakis - ha dichiarato da Atene il capo dei Verdi tedeschi Cem Özdemir - in Germania c'è un altro Varoufakis e si chiama Schäuble. Sarebbe bene se la cancelliera se ne occupasse di più». Contro il ministro ha tuonato anche lo Spiegel : per il settimanale liberal «in un solo weekend il governo ha distrutto settant'anni di diplomazia postbellica». E per la progressista Suddeutsche Zeitung Angela Merkel è nientemeno che «il nuovo nemico dell'Europa». Solo la moderata Frankfurter Allgemeine ha ascoltato il mal di pancia dei tanti conservatori contrari al salvataggio della Grecia. Abituata a correggere la rotta impressa dagli altri anziché a pilotare con mano ferma, Merkel è chiamata a una nuova sintesi. A confortarla, il sondaggio Forsa di martedì scorso secondo cui 55 tedeschi su 100 approvano la gestione della crisi greca da parte del governo. Dipendente dal giudizio dell'elettorato non meno del tanto criticato Silvio Berlusconi, la cancelliera deve però stare in guardia: l'81% degli intervistati nutre «seri dubbi» sulla capacità di Atene di mantenere gli impegni. Mentre cerca di capire quanti deputati della maggioranza si ribelleranno, Merkel deve mettere in conto la rottura con la Francia. Sulla Grecia, Berlino e Parigi sono agli antipodi. Stufo dell'austerità imposta da Merkel all'Europa, il presidente francese François Hollande si è messo di traverso per impedire la Grexit, sfidando così la cancelliera sul piano politico e personale.

Dopo l'approvazione del pacchetto di aiuti alla Grecia, il primo ministro francese Manuel Valls ha dichiarato che «la coppia franco-tedesca è indistruttibile, anche nei momenti di tensione». Parole di amicizia alle quali non ha creduto nessuno.

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