Perché solo il 12 per cento degli elettori cinquestelle ritiene sia il caso di andare a elezioni anticipate se per il totale del Paese siamo a quota 72? Può sembrare una domanda sciocca, dal momento che i grillini sono comodamente al governo, ma lo stesso anello del comando è in mano leghista eppure nel partito di Matteo Salvini la percentuale in continua ascesa di chi chiede il voto è arrivata «appena» a quota 58 per cento. A che cosa si deve questa differenza?
Le percentuali che mettiamo a confronto sono alcuni dati dell'ultimo sondaggio di Winpoll pubblicato da Il Sole 24 Ore, che confermano i risultati di una rilevazione Tecnè già anticipata la scorsa settimana dal Giornale. La voglia di voto degli italiani, evidentemente stanchi e preoccupati, è ormai un dato incontrovertibile: per il 72 per cento del Paese l'opzione migliore è mandare a casa il premier Conte con tutti i suoi ministri e ridare fiato alle urne. Che cosa accadrà dopo, si vedrà, anche se qualcosa si può già intuire dalle intenzioni di voto di Winpoll e di altri istituti di rilevazione che registrano una Lega in continua ascesa e un Movimento 5Stelle in calo verticale. A essere precisi: Lega al 38,9 e 5stelle al 14,8, abissalmente distante dal 32% del 2018, cioè appena un anno fa.
Il dimezzamento dei voti pentastellati (o almeno delle intenzioni di voto) spiega il no deciso al voto di quel che resta dell'elettorato grillino con due ragioni fondamentali. La prima è l'hic manebimus optime, non ci portate via nemmeno con la gru, perché è davvero difficile riuscire a riconquistare simili posizioni di potere, anche nell'equilibrio dei rapporti di maggioranza con la Lega. La seconda è il timore, o il terrore, che il contratto Lega-5Stelle resti un unicum destinato a non ripetersi nella storia d'Italia. Secondo il sondaggio, solo il 2 per cento degli elettori leghisti credono che, in caso di elezioni anticipate, la Lega dovrebbe tornare ad allearsi con i 5Stelle. E questo la dice lunga sulla simpatie tra le due basi elettorali. Troppe le differenze tra le due forze politiche, come testimoniano proprio le liti continue per le quali tutti gli italiani vogliono tornare ai seggi. Tutti tranne i 5Stelle, perché al di là degli show di Salvini, a dettare la linea sono loro, i grillini, come certificano i freddi numeri parlamentari. Non a caso, alla stessa domanda, i Cinquestelle rispondono in ben altro modo: il 27% ritiene che la Lega dovrebbe allearsi ancora una volta loro, con M5s.
Ecco la seconda domanda, cioè perché Salvini, nonostante la sua base elettorale spinga per staccare la spina, non voglia (ancora) andare al voto. Il fatto è che dai sondaggi si avanza Giorgia Meloni al 7,4%, gradita anche agli elettori leghisti (il 64% vede bene un'intesa di centrodestra senza Fi). Sarà per questo e non per nervosismo da rubli moscoviti che Salvini, nato per competere più che per allearsi, ha iniziato a fare dichiarazioni di destra estrema, senza bacioni finali, tutt'altro che estemporanee, come prova il fatto che vengono rilanciate all'impazzata sui social.
Per il momento, tra figli in
aquascooter e parole poco degne di un ministro dell'Interno, il consenso per la Lega non sembra ancora erodersi. Ma per il suo governo sì. Segno che la gente mal sopporta il duo con Di Maio. E la percentuale di scontenti sale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.