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Stretta sul reddito grillino: cosa succede a chi rifiuta un'offerta di lavoro

Approvati gli emendamenti del centrodestra che modificano l'attuale sistema del reddito di cittadinanza: ecco cosa cambia

Stretta sul reddito grillino: cosa succede a chi rifiuta un'offerta di lavoro

Il reddito di cittadinanza voluto dai grillini ha fatto enormi danni ed è un dato di fatto: come abbiamo visto sul Giornale.it, ha disincentivato al lavoro con "una bassa domanda di lavoro rispetto all’offerta, uno squilibrio che comporta certamente un rallentamento per il sistema produttivo italiano" come ci ha detto Davide Ferraro, amministratore delegato di WinTime, agenzia per il lavoro. Adesso, però, una ventata di cambiamento arriva direttamente dal centrodestra con due emendamenti approvati nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera e contenuti all'interno del Dl Aiuti.

"Duro colpo al reddito"

L'onorevole Paolo Zangrillo di Forza Italia, primo firmatario di una delle due proposte di modifica, commenta che è stato inferto "un duro colpo al reddito di cittadinanza. Finalmente i datori di lavoro potranno proporre un'offerta diretta ai percettori del beneficio bypassando l'inefficace sistema dei centri per l'impiego e dei navigator". La norma potrà risolvere due problemi: una risposta all'attuale carenza di forza lavoro in diversi settori e "smascherare finalmente chi vuole solo un sussidio e non il lavoro". Il dato politico emerso dal voto della scorsa notte è che "l'inefficienza del reddito di cittadinanza è stata ufficializzata con un voto ampiamente maggioritario del Parlamento che rappresenta finalmente una svolta della quale ci auguriamo possa prendere atto anche il Movimento5Stelle", aggiunge ancora l'onorevole.

"Abbiamo posto le basi per abolire la logica dei divani clientelari", ha affermato all'agenzia Agi l'onorevole Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d'Italia e capogruppo FdI in commissione Attività produttive, Commercio e Turismo. Il partito di Giorgia Meloni vorrebbe dare un cambio di passo diverso a quello che finora è stato il reddito statale che è stato utilizzato per i più disparati motivi culminati con l'acquisto di cocaina e sostanze stupefacenti. "Il reddito di cittadinanza non ha abolito la povertà ma ha favorito truffe e assurdi approfitti, ha favorito la logica del divano a spese dello Stato", ha aggiunto Zucconi. In pratica, la proposta di FdI prevede che un datore di lavoro "potrà proporre l'assunzione direttamente ad un percettore di Rdc che, in caso di rifiuto perderà una delle due opzioni che gli consentono di percepire il sussidio".

"Così reperiamo manodopera"

Per Rebecca Frassini, della Lega, si tratta di una "stretta al reddito" di cittadinanza. "L'offerta proposta direttamente da datori di lavoro privati, quindi senza passare dai Centri per l'impiego, sarà considerata congrua. Chi la rifiuta può dire addio al sussidio", spiega. La misura è stata fortemente voluta dalla Lega ed è ispirata "alla cultura del lavoro e utile al reperimento di maggiore manodopera, soprattutto nel settore turistico-ricettivo".

"Breccia nel muro"

In questo modo, rifiutare il lavoro darà soltanto un'altra possibilità, al cittadino precettore, di trovarne un altro oppure la misura sarà abolita definitivamente se il no arriverà alla seconda occasione. Non più, quindi, soltanto il disoccupato che si rivolge a un centro per l'impiego ma lo stesso datore di lavoro che bussa alla porta di chi non ha un'occupazione. "È il classico uovo di colombo, una soluzione di buonsenso, che ieri è stata riconosciuta come tale da maggioranza e governo. Si apre una breccia nel muro del Reddito di cittadinanza - ha aggiunto il deputato Zucconi - un primo passo molto importante che segnala come la maggioranza delle forze politiche, fatta eccezione per i 5 stelle, riconoscano il clamoroso fallimento del Rdc gettando obbligatoriamente le basi per una sua completa revisione".

La metafora dei divani è chiara e calzante: anche questa estate stiamo assistendo a un'enorme calo dei lavoratori stagionali che negli anni passati facevano a gara per ottenere il posto di lavoro per tutta la stagione. Il reddito, oggi, ha fatto anche questi danni.

"Con le risorse risparmiate grazie a questo emendamento il Governo deve adesso impegnarsi ad abbassare la tassazione sulle buste paga dei lavoratori", conclude Zucconi.

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