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Abu Mazen: "Grazie Italia per gli aiuti"

Il leader dell'Anp ad Atreju. La premier: "Fa giustizia delle falsità contro il governo"

Abu Mazen: "Grazie Italia per gli aiuti"
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Sono le tre di pomeriggio quando una bandiera palestinese spunta a Palazzo Chigi, accanto al tricolore e a quella dell'Unione europea, durante un vertice veloce, però "molto concreto", dove si parla di aiuti e di ricostruzione.

E un paio d'ore dopo un uomo che è lui stesso una bandiera, forse un po' acciaccata, ma al momento l'unica proponibile, appare alla festa di Atreju. Abu Mazen, novant'anni, mille battaglie, il nemico di Hamas, il presidente legittimo della Palestina. L'incontro con la premier, il bagno di folla, il discorso accorato. "L'Italia può fare tantissimo".

Accanto a lui Giorgia Meloni raggiante. "Sì, sono davvero contenta, la sua presenza fa giustizia di due anni di falsità contro il governo e dimostra che, pur nel mezzo di una crisi complicatissima, siamo centrali e protagonisti nel difficile percorso verso la pace e i due Stati".

Il leader dell'Anp torna nella Capitale a poco più di un mese dall'ultima visita ufficiale, il 7 novembre, quando era stato ricevuto pure da Mattarella. Adesso, dopo gli onori militari del Granatieri di Sardegna nel cortile, resta a colloquio con la Meloni per mezz'ora.

Tra i due, raccontano fonti diplomatiche, "amplissima sintonia". A Palazzo Chigi si discutono "gli ultimi sviluppi nella regione" e si afferma "la necessità di consolidare il cessate il fuoco a Gaza" attraverso la piena attuazione del piano americano. La presidente del Consiglio rinnova "il supporto al programma di riforme dell'Autorità nazionale palestinese", considerate di "fondamentale importanza nel quadro di un rilancio del processo politico" e ribadisce "la volontà italiana a svolgere un ruolo di primo piano nella stabilizzazione e ricostruzione di Gaza". Abu Mazen si dice d'accordo, ringrazia Roma, apprezza "la postura a sostegno del processo di pace" e spera che quanto prima si unisca alle 150 nazioni che già riconoscono la Palestina.

Fin qui la diplomazia. Finito il vertice Giorgia alle 16.30 lo porta ad Atreju, nei giardini di Castel Sant'Angelo, e la giornata del vecchio leader Mahmud Abbas prende una piega più coinvolgente. Tutti in piedi, applausi scroscianti, emozioni varie. Pure Ignazio La Russa e Gianfranco Fini sono venuti a sentirlo e a rendergli omaggio. Nell'introdurlo Meloni commenta che la presenza di Abu Mazen "fa giustizia di tante falsità che abbiamo sentito sul governo italiano negli ultimi due anni". E il presidente dell'Anp ringrazia ancora "l'Italia, il governo e FdI perché avete sempre sostenuto i nostri sforzi e capito le nostre sofferenze". Cita gli aiuti umanitari, l'addestramento della polizia civile, l'assistenza medica, il supporto per il valico di Rafah. E rassicura sulle buone intenzioni del suo popolo.

"Il nostro indirizzo è una pace stabile e duratura con due Stati. La Palestina può avere l'assetto del 1967 a fianco di Israele nel rispetto reciproco, unico modo per garantire pace permanente nella regione". Un Paese laico e moderno, spiega, lontano dal terrorismo. "Vogliamo vivere nella nostra terra rigettando la violenza. Vogliamo libere elezioni parlamentari e presidenziali. E un programma di legalità, con le armi nelle mani solo delle istituzioni".

Nessun accenno ad Hamas. "L'assenza di uno Stato palestinese è fonte di instabilità e del circolo vizioso di estremismo e violenza". Quanto a Israele, "noi distinguiamo il diritto legittimo alla sicurezza dall'imporre con la forza un'occupazione", quindi "non vi dovete spaventare, non saremo la preoccupazione ma un partner per la ricostruzione della pace".

Perciò ora, conclude Abu Mazen, "auspichiamo che l'Italia, a cui ci lega una profonda amicizia, possa proseguire sulla strada del riconoscimento".

Ancora applausi per il presidente della Anp, che oggi vedrà la Schlein. In prima fila Fini è quasi commosso.

"Sfatiamo un mito, la destra ha sempre sostenuto la causa palestinese, oltre al sacrosanto diritto di Israele di esistere. Una piccola soddisfazione personale: vent'anni fa La Russa ed io andammo fino a Ramallah per incontrare Abu Mazen".

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