Abusi su 12 donne ai finti provini. Torna libero per "mal di schiena"

L'uomo si spacciava per regista. Scaduti i termini di custodia cautelare grazie anche a un certificato medico

Abusi su 12 donne ai finti provini. Torna libero per "mal di schiena"

Cavillo dopo cavillo, impedimenti vari e ripetute assenze, l'ultima venerdì, giustificata da un certificato medico per lombosciatalgia che ha fatto rinviare per l'ennesima volta l'udienza del processo in cui è imputato il finto regista Claudio Marini. Una strategia che alla fine ha fatto scadere i termini di custodia cautelare.

È così che, nonostante sia accusato di aver adescato almeno dodici donne con la scusa dei falsi provini, il 50enne di Frosinone, ma residente a Roma da anni, noto in Ciociaria come organizzatore di eventi e concorsi di bellezza, prima di essere arrestato nell'estate del 2020 con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata per quattro violenze commesse a Milano e otto a Roma, è tornato in libertà. L'adescatore seriale potrà dunque attendere l'esito del dibattimento a casa propria, mentre ci sono dodici donne che aspettano da anni di ottenere giustizia.

I fatti risalgono al 2019. Marini, che in arte si faceva chiamare Alex Bell, aveva organizzato una struttura credibile per convincere le ragazze con il sogno di diventare attrici che grazie a lui sarebbero arrivate a recitare con le star di Hollywood. In molte ci sono cascate. Giovani provenienti da Roma, Ancona, Treviso, Palermo, Lecce e Reggio Calabria che si sono ritrovate a fare dei provini a luci rosse, a volte nell'appartamento dell'uomo, altre in alcuni fast food dove Marini dava appuntamento alle ragazze per girare una prima scena. La strategia utilizzata dal finto regista era sempre la stessa. Si spacciava per il responsabile di un'agenzia cinematografica e organizzava dei finti provini per attirare giovani donne, tra i 15 e i 30 anni, con l'ambizione di sfondare nel mondo dello spettacolo. Faceva credere loro che avrebbero partecipato a vari casting per film che in realtà non sono mai stati realizzati. Così riusciva ad attirare le ragazze in casa sua, dove scattava la violenza sessuale. È stata una ventenne a denunciare Marini, mettendo fine alla sua «carriera» di finto regista. La giovane, adescata con la solita scusa di un provino, rimase sconvolta quando l'uomo tentò di baciarla e di avere un rapportò intimo con lei. Non rimase paralizzata dalla paura, ma riuscì a scappare. Poi andò dai carabinieri a raccontare tutto, dando via all'inchiesta. Alla fine nel fascicolo sono finite dodici storie praticamente identiche. Nella denuncia di una 22enne si racconta di un rapporto sessuale completo tra i protagonisti di una scena: se ne parlava nel copione che aveva letto, ma lei credeva che si trattasse solo di finzione cinematografica. Invece con il pretesto di seguire il copione, l'uomo baciava e molestava sessualmente le ragazze, utilizzando la scusa del copione come strategia per difendersi da eventuali denunce.

Un escamotage che ha poi cercato di utilizzare dopo essere stato denunciato, cercando di convincere i carabinieri che le ragazze erano consapevoli di quello che sarebbero andate a recitare. Una versione che non ha mai convinto gli investigatori.

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