Coronavirus

"Un accanimento verso il personale scolastico" Obbligo e sanzioni, sindacati contro il ministro

Contestano le decisioni unilaterali del governo. Pronti a una class action

"Un accanimento verso il personale scolastico" Obbligo e sanzioni, sindacati contro il ministro

Un «accanimento». Un provvedimento che «risponde a una logica di giustizia sommaria». Uno «schiaffo al personale che più di tutti gli altri ha mostrato di avere una coscienza civica». «Vessatorio». «Illogico». É un fronte unico quello dei sindacati della scuola che puntano il dito non tanto contro il green pass in sé, quanto contro le sanzioni previste per gli insegnanti che non intendono vaccinarsi. Ma puntano il dito anche contro l'atteggiamento da parte del governo che non li ha coinvolti in una decisione così importante.

«Ieri per la seconda volta in pochi mesi si è assistito all'approvazione di un provvedimento senza alcuna concertazione o informativa, segno di mancanza di rispetto verso il sindacato stesso quale parte sociale», ha tuonato Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief che non ha avuto mezze misure nel definirlo un atto non solo «vessatorio e illogico», ma anche « insensato e in contrasto persino con i dati scientifici». E annuncia di essere pronto anche ad affilare le armi. «In assenza di risposte concrete e adeguate, siamo pronti a ricorrere con una class action per sdoppiare le classi e rispettare i criteri sul dimensionamento e per annullare tutte le eventuali sanzioni verso il personale non vaccinato che ha diritto a poter lavorare in sicurezza con tamponi gratuiti o a distanza». Il tema è quello della ripartenza in sicurezza a settembre, che per i sindacati deve prevedere ben altro. Come «la riduzione del numero degli alunni per classe, un obiettivo contenuto nel Pnrr, e fondamentale per garantire la sicurezza», spiega la Cgil che ribadisce la necessità di misure come il distanziamento, le mascherine, lo screening periodico, ma anche l'attenzione alla sicurezza sui trasporti e all'organico aggiuntivo. «Non si può scaricare sui docenti, dirigenti e At la mancanza di misure adeguate per garantire la sicurezza e la ripresa della scuola in presenza, che rappresenta una priorità per tutti». Il ministro Bianchi replica che le classi con più di 27 studenti sono il 2,9%, mentre quelle con meno di 15 sono il 13%. «Abbiamo quindi anche un problema opposto - spiega - ovvero di classi in situazioni in cui non riusciamo le prime elementari perché non abbiamo più bambini». Ma «le misure previste per chi non ha il green pass rispondono a una logica che definirei di giustizia sommaria, francamente inaccettabile - commenta Maddalena Gissi della Cisl scuola - Emerge invece, e mi chiedo quale sia il motivo una sorta di accanimento verso il personale scolastico, per il quale si prevedono sanzioni che non trovano riscontro in nessun altro settore lavorativo, nemmeno nella stessa sanità. Viene da chiedersi perché».

Anche da parte sua la denuncia riguarda un modo di procedere che «risolve con atti unilaterali questioni su cui il confronto con le parti sociali è semplicemente doveroso.

Da qui la richiesta di un profondo ripensamento sulle sanzioni previste nel decreto e l'avvio del confronto nelle sedi dovute, che sono quelle delle relazioni sindacali».

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