Cronaca nera

Accoltellata alla gola dal fidanzato, grave 21enne

Lui tenta la fuga in treno, poi ci ripensa e dà l'allarme: "Ho combinato un guaio". Arrestato per tentato omicidio

Accoltellata alla gola dal fidanzato, grave 21enne

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È stata trovata stesa nel suo letto, in un lago del suo stesso sangue. Il corpo e la gola dilaniati da tagli e ferite. Erika Dessi, brianzola di soli 21 anni, lotta ancora tra la vita e la morte dopo essere stata accoltellata ripetutamente dal fidanzato. È proprio il 25enne Michael Patellaro a chiamare la polizia, quella terribile notte di giovedì a Como. Sono le 22,30 di giovedì quando la centrale operativa del 112 invia una volante della Questura: gli agenti trovano sul pianerottolo dell'abitazione Patellaro, che in preda al panico chiede aiuto dicendo di aver «combinato un guaio». Un eufemismo, perché è all'interno della casa che si cristallizza un vero e proprio scenario dell'orrore: Erika appare ferita ovunque, ma è alla gola e al torace che le coltellate sono più gravi. Il personale sanitario presta le prime cure, poi il trasferimento all'ospedale Sant'Anna di Como. Ed è lì che la 21enne si trova ancora, in condizioni critiche. Secondo le prime indagini - riferisce la questura di Como - Michael, dopo aver colpito Erika con un coltello da cucina, si lava ed esce di casa portando con sé denaro contante e bancomat, anche della fidanzata, e si dirige verso la vicina stazione ferroviaria di Como San Giovanni. L'ipotesi è che il 25enne volesse fuggire, ma ci ripensa torna indietro e chiama i soccorsi. Ma le anomalie non finiscono qui: quando Erika Dessi è già in terapia intensiva in prognosi riservata, in Questura Patellaro assume un atteggiamento sempre più violento: insulta e minaccia gli agenti, aggredisce uno di loro (che riporterà 5 giorni di prognosi a causa delle lesioni riportate). Poi i poliziotti riescono a bloccare il 25enne, trasferito nel carcere di Como. Ma mentre la vita di Erika resta appesa a un filo, proseguono le indagini della Squadra Mobile anche grazie alle testimonianze dei vicini di casa e dei passanti, oltre ai rilievi tecnici e biologici sulla scena del crimine. I due convivevano in quella casa in via Nino Bixio, a due passi dal lago, solo da un mese.

Gli inquirenti ipotizzano che la tremenda violenza sia stato l'epilogo di una lite sfociata nella tragedia e che la ragazza si sia trascinata fino al letto dove è stata poi trovata in fin di vita.

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