New York. Gli Usa «partecipano direttamente alle ostilità» in Ucraina. La durissima accusa arriva dal presidente della Duma russa Vyacheslav Volodin, e suona quasi come una dichiarazione di guerra. Sul suo canale Telegram, il numero uno della camera bassa del Parlamento di Mosca ha spiegato che «non si tratta solo della fornitura di armi e attrezzature, ma Washington sta essenzialmente coordinando e sviluppando operazioni militari, partecipando così direttamente alle azioni militari contro il nostro Paese». Il riferimento di Volodin è alle informazioni passate dall'intelligence Usa agli ucraini per colpire obiettivi russi di cui hanno scritto nei giorni scorsi i media americani.
Proprio ieri Joe Biden avrebbe ammonito i vertici della difesa e dei servizi segreti sui rischi legati alle fughe di notizie sulla condivisione con Kiev di tali informazioni di intelligence. Il presidente, secondo Nbc News, ha chiamato i capi del Pentagono Lloyd Austin, della Cia William Burns e della National Intelligence Avril Haines sottolineando che le recenti notizie di stampa sono controproducenti e «distraggono dal nostro obiettivo». Secondo Volodin, facendo questo «ha ammesso che Washington è stata smascherata». Il presidente della Duma ha anche affermato che «per i crimini commessi in Ucraina dal regime nazista di Kiev deve essere chiamata a rispondere anche la dirigenza statunitense, che si aggiunge così alla lista dei criminali di guerra». Sottolineando poi che i consiglieri stranieri lavorano in Ucraina da quello che ha definito il «colpo di stato», apparente riferimento alle elezioni democratiche del presidente Volodymyr Zelensky nel 2019.
Domani intanto (giorno in cui in Russia si celebra la vittoria sui nazisti nella seconda guerra mondiale), l'inquilino della Casa Bianca firma il provvedimento che velocizzerà la fornitura di armi all'Ucraina, come confermato dalla portavoce Jen Psaki. La legge, che si chiama Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act, era stata approvata da Camera e Senato a fine aprile e si ispira alla misura del 1941 che permise agli Usa di armare l'esercito britannico contro Hitler, in questo caso consentendo di prestare equipaggiamento militare a qualsiasi governo straniero «la cui difesa sia valutata vitale dal presidente americano». Biden ha poi reso noto su Twitter che il nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev ammonta a 150 milioni di dollari: secondo un alto funzionario statunitense include 25.000 colpi di artiglieria da 155 mm, radar di contro-artiglieria utilizzati per rilevare la fonte del fuoco nemico, apparecchiature elettroniche di disturbo e pezzi di ricambio. Con l'annuncio dell'ultima tranche, ha spiegato Biden, «la mia amministrazione ha quasi esaurito i fondi che possono essere usati per inviare» aiuti militari all'Ucraina, ma perché «abbia successo in questa fase della guerra i suoi partner internazionali, inclusi gli Usa, devono continuare a mostrare unità e decisione per mantenere il flusso di armi e munizioni senza interruzioni». Così, ha sollecitato il Congresso ad «agire rapidamente per fornire i fondi richiesti in modo da rafforzare l'Ucraina sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati». E nuovi aiuti arrivano anche dal Pentagono per un valore di 136 milioni di dollari.
Si tratta di un pacchetto distinto da quello annunciato dal Comandante in Capo, che comprende tra l'altro razzi di precisione da 70mm che possono essere lanciati da elicotteri, droni kamikaze Switchblade e droni Puma per la sorveglianza.
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