
"La libertà di parola è a rischio quando governa la destra". Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, dal palco del congresso del Partito socialista europeo.
Leggendo la frase, ho pensato a un lapsus: forse, un po' tardivamente, la segretaria voleva scusarsi per le parole di Landini verso la premier italiana. La versione corretta, ho immaginato, doveva essere: "Quando governa la destra, c'è sempre il rischio di dire qualche parola in libertà ".
E invece no. La leader della sinistra intendeva dire proprio quello che ha detto. Ora, detta così, la frase sarebbe già comica. Basta osservare il dibattito politico o anche solo una seduta parlamentare per accorgersi che, in Italia, la libertà di parola non solo è un diritto acquisito, ma pure largamente abusato. Spesso ai limiti della buona educazione, talvolta della calunnia.
Ma è la tempistica dell'altisonante denuncia a renderla davvero memorabile. Perché, nel nostro Paese, la "doppia morale" è ormai un'abitudine consolidata: insulti, accuse e perfino violenze vengono giudicati con misura diversa a seconda che colpiscano la destra o la sinistra. Stavolta però si è fatto un passo oltre.
Nelle stesse ore in cui il leader del principale sindacato di sinistra apostrofava la presidente del Consiglio come "cortigiana" termine che non richiede troppi dizionari per essere compreso la stessa area politica restava in silenzio, mentre accusava la premier, vittima dell'insulto, di voler limitare la libertà di parola.
Un capolavoro logico.
Dalla doppia morale berlingueriana, che almeno manteneva una certa eleganza, siamo passati alla doppia morale schleiniana: una doppia morale al quadrato. L'insultato è colpevole per non aver applaudito all'insulto. E per di più accusato di voler zittire il suo offensore, pur non avendone mai espresso l'intenzione.
Peccato che i premi Nobel siano già stati assegnati: una scoperta filosofica così originale meritava almeno una menzione.
Chi, dopo l'ennesima prestazione traballante del "campo largo", chiedeva qualcosa di nuovo alla
sinistra, è stato accontentato. È nata la teoria dell'"insultato colpevole": un'idea tanto innovativa da rischiare di fare scuola.Un nuovo spettro si aggira per l'Europa: quello della doppia morale in versione potenziata.