Accuse incrociate: nel centrodestra è caccia ai franchi tiratori

Sospetti all'interno della coalizione dopo la caduta della carta Casellati. Lega e FdI assicurano: "Noi leali". Dura la Meloni: "C'è chi da dentro ha lavorato contro"

Accuse incrociate: nel centrodestra è caccia ai franchi tiratori

Nel centrodestra è partita subito la caccia ai franchi tiratori. Sono circa 60 i grandi elettori della coalizione ad aver voltato le spalle a Maria Elisabetta Alberti Casellati, che nella quinta votazione di oggi si è fermata a 382 preferenze. Ovvero ben al di sotto della "soglia psicologica" dei 420 che ci si aspettava. Non sono mancate le immediate reazioni, con sospetti e accuse incrociate che di certo non rasserenano il clima in vista del sesto scrutinio di oggi pomeriggio alle ore 17. A prendere posizione subito dopo il voto sono stati specialmente Lega e Fratelli d'Italia, che hanno messo nel mirino il bacino centrista.

Sospetti nel centrodestra

Fonti della Lega fanno sapere che i 208 voti del Carroccio "sono andati compatti alla presidente Casellati". Anche Giorgia Meloni ha assicurato che il suo gruppo ha sostenuto in maniera compatta la candidatura dell'attuale presidente del Senato: "Fratelli d'Italia, anche alla quinta votazione, si conferma come partito granitico e leale. Anche la Lega tiene. Non così per altri". La leader di FdI non ha nascosto il proprio malumore nei confronti di chi "dall'inizio di questa elezione ha apertamente lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di centrodestra".

La Meloni sostiene che a questo punto bisognerà prendere atto di quanto accaduto e pertanto ne parlerà con Matteo Salvini "per sapere cosa ne pensa". Anche perché, sostiene la numero uno di Fratelli d'Italia, "le decine di milioni di italiani che credono in noi non meritano di essere trattati così".

La linea del centrodestra

È in corso alla Camera un vertice dei leader del centrodestra per un'analisi del voto. Fonti parlamentari raccontano che la netta sensazione è che bisognerà rinunciare al nome della Casellati per evitare di esporre la seconda carica dello Stato a un nuovo fuoco. A questo punto bisognerà decidere se puntare su un candidato della terna (Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio) o provare con le carte Nicola Frattini o Sabino Cassese.

Sullo sfondo resta sempre la possibilità di un incontro tra i partiti di maggioranza: le forze politiche che sostengono il governo si riuniranno o è da considerarsi ormai

una strada abbandonata? In mattinata Salvini aveva proposto un vertice con Enrico Letta, Giuseppe Conte, Matteo Renzi e Roberto Speranza. Ma i leader di Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e uguali hanno disertato il summit.

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