Acque reflue, rete e multe. Arriva il decreto siccità Il rebus del commissario

Istituita la figura tecnica ma ancora non c'è il nome. Stop alle rate dei mutui per i piccoli concessionari e canoni rinviati a fine anno. Sanzioni fino a 250mila euro per l'estrazione illecita e per la mancata manutenzione delle dighe.

Acque reflue, rete e multe. Arriva il decreto siccità Il rebus del commissario

Dal recupero dell'acqua piovana agli impianti di desanilizzazione, dai rattoppi delle rete idrica al riutilizzo delle acque reflue depurate. Dalla pulizia degli invasi alla manutenzione o alla costruzione di nuove dighe. La mole di lavoro è enorme. E il decreto per l'emergenza idrica approvato ieri in Consiglio dei ministri, punta a procedure semplificate e ad una riduzione dei tempi per le attività di verifica dell'impatto ambientale. Spalma le competenze degli interventi da pianificare ed effettuare a breve tra Stato, enti locali, concessionari sotto la supervisione di una Cabina di regia presieduta per delega, dal ministro Matteo Salvini, di cui fanno parte vari ministeri, Ambiente, Infrastrutture, Affari europei, Agricoltura, Protezione civile e politiche del mare, Affari regionali, Economia.

Ma super partes, campeggia la figura del commissario, che però non è stato ancora nominato, in carica fino a fine anno (ma rinnovabile). Seguirà le indicazioni e le necessità segnalate di volta in volta dalla Cabina di regia, dovrà monitorare i lavori da svolgere e intervenire rapidamente ad ogni intoppo laddove sia necessario, ma avrà mani pressoché libere: potrà, nel giro di un paio di settimane, avocare a sé la gestione dei lavori da svolgere se non vengono effettuati dai vari committenti o se si perdono in lungaggini. In pratica, potrà revocare le concessioni e sarà dotato di potere sostitutivo. E per far questo potrà operare in deroga a ogni disposizione di legge «diversa da quella penale e nel rispetto della Costituzione, dei principi generali dell'ordinamento giuridico e delle disposizioni del codice delle leggi antimafia». Il commissario avrà a disposizione anche dei fondi (ancora non si stabiliti) e potrà scegliere uno staff di 25 addetti di cui 5 dirigenti.

Il suo compito è strategico di fronte ad un'emergenza idrica che morde nonostante il maltempo stia interessando gran parte del nostro paese. Intervenire bene e presto sarà il suo compito al fine -specifica il decreto - «di razionalizzare il consumo ed eliminare gli sprechi dell'acqua». E per raggiungere questo obiettivo «il Commissario può adottare in via d'urgenza, i provvedimenti motivati necessari a fronteggiare ogni situazione eccezionale correlata al fenomeno della scarsità idrica». Quindi a lui spetterà razionare l'acqua se fosse necessario.

La posta è gioco è altissima. In ballo c'è l'equilibrio del nostro sistema agro alimentare (quello che legato al marchio Made in Italy) e del benessere di tutti i cittadini. Che però devono raggiungere una nuova consapevolezza. L'acqua sta diventando un bene sempre più prezioso e non va sprecato. Non a caso, uno dei 13 articoli di cui è composto il decreto è dedicato al piano di comunicazione «volto ad assicurare un'adeguata informazione del pubblico sulla persistente situazione di crisi idrica in atto nel territorio nazionale e sulle gravi ripercussioni che tale fenomeno potrebbe determinare sul tessuto economico e sociale».

Nel dettaglio, il decreto è estremamente tecnico. Salta all'occhio il rafforzamento delle sanzioni volto a far capire che non si può più rubare l'acqua e rimanere impuniti. Una norma contiene le misure per il rafforzamento del sistema sanzionatorio per l'estrazione illecita di acqua e per gli inadempimenti nell'ambito delle attività di esercizio e manutenzione delle dighe. Le sanzioni raddoppiano. Fino a 50 mila euro ma per le società si arriva ai 250 mila. Chi è in difficoltà viene però agevolato. Per i concessionari di piccole derivazioni idroelettriche è prevista la sospensione delle rate dei mutui o dei finanziamenti da maggio a ottobre e nonché il pagamento dei canoni di concessione rinviato a fine anno. Accanto alla Cabina di regia e al commissario si affianca anche un Osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici che accompagnerà il governo con dati aggiornati della risorsa acqua.

Soddisfatto il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin: «Per tanti il dibattito si è ridotto al nome del commissario, per noi la priorità è assicurare l'approvvigionamento di acqua per gli ecosistemi, l'idroelettrico, l'agricoltura e le attività

produttive». La vice ministra dell'Ambiente con delega all'acqua, Vannia Gava, sottolinea anche «lo stanziamento delle risorse, le azioni operative immediate e la sburocratizzazione delle procedure di breve, medio e lungo periodo».

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