Cronache

Addio a Tognana, il re della porcellana. Cento anni tra impresa, politica e ciclismo

Aldo era nato nel marzo 1920 e nel 1946 aveva fondato la celebre impresa

Addio a Tognana, il re della porcellana. Cento anni tra impresa, politica e ciclismo

Quando arriverà nel paradiso degli imprenditori, magnificamente maiolicato, l'araldo che declamerà il suo nome alla concièrge dovrà fare molta attenzione. Perché si chiamava Clarimbaldo Tognana, un nome che era una schioppettata per uno che era stato anche un partigiano, e che lui aveva pensato di sintetizzare in Aldo. Aldo Tognana, morto a 100 anni e 100 giorni nella sua Treviso.

Dici Tognana e pensi alle ceramiche con cui ricostruì l'Italia appena uscita dalla guerra e alle porcellane con cui riempì le tavole di mezzo mondo. Uscite dalla fabbrica fondata nel 1946, quando ancora l'aria puzzava di polvere e di morte. Clarimbaldo detto Aldo si era laureato sotto la guerra in Ingegneria Civile a Padova, e dopo la guerra assieme al fratello Alessandro si affrettò a trasformare l'attività della sua famiglia nel ramo laterizi, che risaliva al 1775, nella Ceramica Tognana, che poi sarebbe diventata Tognana Porcellane SpA. Il focus si spostò in breve dalle maioliche alla porcellana, realizzata con sistemi tradizionali di cottura, sinterizzazione e vetrificazione e Tognana divenne un marchio leader non solo in Italia. Nel 1989 incorporò la Nuova Fontebasso SpA, storica erede della Andrea Fontebasso, operativa fin dal 1760. Nel 2000 l'azienda, con una fabbrica a Casier, una a Monopoli i Puglia e una terza in Germania, fu poi acquistata dalla famiglia Morosi.

Ma il nome resta sempre quella della famiglia Tognana. E di Aldo, che nella sua lunga vita ha fatto tante cose senza mai lasciare la sua terra. Tra queste anche la guerra partigiana a cui aveva contribuito con rabbia e coraggio, diventando capo della brigata Treviso e diventando leader della piazza alla caduta del fascismo. Per questo suo ruolo civile era stato insignito qualche anno fa della medaglia della Liberazione. Il suo impegno politico era proseguito anche nei decenni successivi: Tognana era entrato ancora molto giovane nel consiglio comunale di Treviso nelle fila della Democrazia Cristiana. Negli anni Ottanta fu presidente degli industriali trevigiani. Nel 1994, già settantaquattrenne, era stato schierato dalla coalizione di centrosinistra come avversario di Giancarlo Gentilini alla poltrona di sindaco. Vinse il primo turno con il 29,93 per cento dei voti ma perse al ballottaggio per 4382 voti al cospetto di quello che sarebbe diventato il «sindaco sceriffo», che ora lo ricorda come un rivale politico leale: «La nostra è stata una amicizia che non ha risentito delle divisioni politiche, era una politica diversa, fatta per idee e valori e non per il potere e le differenze finivano lì, davanti a un calice di vino bevuto all'osetria».

Aldo era spostato dal 1946 con Linda Balestrieri, di un anno più giovane che il 7 aprile 1944 si era messa a cercare in bicicletta tra le macerie di una Treviso appena bombardata. Stava bene ed era amore. Quattro anni fa i due avevano festeggiato i 70 anni di matrimonio e a inizio marzo del 2020 Aldo aveva festeggiato il secolo con la mascherina, una torta e uno Champagne.

Appassionato di ciclismo, riucì a portare i mondiali nella Marca trevigiana, facendo impazzire di gioia un intero territorio.

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