Gli affari fuori controllo della fabbrica degli affidi

Con i vertici ai domiciliari, la onlus continua a vendere libri e ad organizzare master e lotterie

Gli affari fuori controllo della fabbrica degli affidi

nostro inviato a Moncalieri (TO)

Hansel e Gretel è una fiaba triste. A Moncalieri (Torino) nella sede della onlus dello scandalo pochi temerari sono asserragliati: «Abbiamo paura. Ci minacciano». Sul web gli haters tengono alto lo status di odiatori: «Maledetti», «Vi bruciamo», «Dovete morire» e via inveendo. I più moderati si pongono una domanda legittima: «Ma con la bufera giudiziaria che si è abbattuta sul Centro Hansel e Gretel, questi signori faranno autocritica? O gli psichiatri coinvolti saliranno ancora in cattedra, dando lezioni in difesa dei bambini?». Anche perché, a giudizio della Procura di Reggio Emilia, i bambini sarebbero stati plagiati più che difesi. In che modo? «Manipolando» disegni e dichiarazioni su abusi familiari mai avvenuti. Alla luce di tutto ciò gli «educatori» della onlus col nome della favola dei fratelli Grimm farebbero bene ad astenersi, in questa fase dell'inchiesta, dall'organizzare «master» sui «diritti violati dei minori». Almeno per ragioni di opportunità. E invece no. Da domani a Roma e fino al termine del 2019 con «corsi a pagamento» già fissati a Torino e Reggio Emilia, lo «staff scientifico» di del Centro Hansel e Gretel sarà pienamente operativo. Insomma, la catena di montaggio della «fabbrica degli affidi» non si ferma, nonostante il fondatore dell'«industria» (lo psicoterapeuta Claudio Foti) e il suoi più stretti collaboratori (in primis, Nadia Bolognini, «direttore area evolutiva») si trovino ai domiciliari. Ma evidentemente i loro avvocati confidano di tirarli presto fuori dai guai, tanto che le prossime date delle tappe della tournée accademica sono confermate.

«Anche la vendita di dispense e saggi scritti da Foti continuano ad essere venduti - spiega al Giornale un avvocato che difende due genitori a cui sono stati i tolti i figli -. Idem per i master (quota di iscrizione: 2mila euro) le lotterie di beneficenza, le richieste del 5 per mille dell'Irpef, le offerte attraverso il sito Il Mio Dono, le lucrose giornate di studio. Senza contare poi l'ingente flusso di finanziamenti pubblici per i rimborsi delle rette dei bimbi dati in affido con procedure tutt'altro che trasparenti (esemplificative a tal proposito alcune intercettazioni agli atti dell'inchiesta ndr),, i fondi per l'organizzazione di convegni e il pagamento delle consulenze degli esperti chiamati a indottrinare bambini, genitori, insegnanti e giudici». A proposito di «giudici»: a volte quelli onorari che veicolano le operazioni di affido (con relativo tariffario) hanno ruoli operativi all'interno delle stesse onlus beneficiarie degli appannaggi. Un conflitto di interessi su cui nessuno vigila, come dimostrano i lunghi anni di super-consulente dello stesso Foti presso il Tribunale dei minori di Bologna. Una zona grigia, con colpevoli protezioni istituzionali e politiche, contaminata da un pregiudizio di carattere ideologico: gli adulti sono tutti (tutti!) potenziali pedofili. Non si salva nessuno. È tutto scritto nei testi sacri della onlus, disponibili sul sito dell'associazione. I vari «moduli» hanno titoli che sembrano delle psico-sciarade che manderebbero in confusione perfino Freud e spaziano su qualsiasi «trauma» dello scibile umano: dalla «pipì fatta nel letto» all'«elaborazione del lutto nelle stragi». È credibile una competenza così onniscente? Ma il soggetto preferito restano loro: i minori, vittime designate dell'ampia categoria «adulti». Che sono, per definizione, «malvagi». Una posizione oltranzista che confina col delirio, elaborata attraverso tesi apodittiche portate avanti in nome di una «verità scientifica» di cui Foti e compagni si sono autoincoronati unici depositari. Se non sei d'accordo con loro, sei contro di loro, sei un «negazionista» che «difende i pedofili». Eppure Hansel e Gretel è considerata da 25 anni «la più autorevole struttura del settore». Sarà perché nel nostro Paese quello dei servizi sociali è un universo pieno di buchi neri? Per «genitori, fratelli, zii e nonni» vale - secondo la dottrina di Hansel e Gretel - un preconcetto colpevolista.

Basta che venga ipotizzato un abuso e scatta la repressione: bimbo prelevato da scuola e dato a una nuova coppia. Si chiama affido temporaneo, ma le conseguenze devasti sono definitive.

Hansel e Gretel resta la favola più triste del mondo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica