"Affittasi villino al mare" (all'insaputa dei padroni)

Da mesi una famiglia di Castiglione della Pescaia si vede arrivare comitive vittime di un raggiro sul web

"Affittasi villino al mare" (all'insaputa dei padroni)

nostro inviato a Castiglione della Pescaia (Grosseto)

Villetta splendida, dotata di tutti i confort, a prezzo stracciato, a pochi metri dal mare di Castiglione della Pescaia. Una vera e propria occasione, che si è tramutata in miraggio, per quattro famiglie di vacanzieri italiani, che pensavano di aver trovato un'occasione e invece si sono ritrovati ad essere al centro di una ingegnosa truffa.

La storia, che ricorda da vicino la vicenda della Fontana di Trevi venduta da Totò, ha come protagonista la famiglia Cichero.

Da mesi Matteo, la sorella Chiara e il papà Alberto vedono presentarsi davanti alla porta ignari affittuari, convinti di aver preso in affitto la villetta al numero 5 di via Gramsci. Pagata poco, molto meno del reale valore di mercato imposto in alta stagione, perché trattasi di un'occasione last minute trovata su internet. Ma comunque pagata.

Peccato, però, che i Cichero, originari di Firenze, vivono ormai lì da quarant'anni, di quella locazione non ne sanno nulla. Non solo, la loro abitazione è molto più grande di quella pubblicizzata dal truffatore.

«Quando arriva il fine settimana tremiamo - racconta Matteo - ogni volta che sentiamo suonare il campanello, ci troviamo davanti una famiglia felice, pronta ad iniziare le vacanze, che invece resta sgomenta quando scopre di essere stata raggirata».

Un incubo che hanno vissuto quattro coppie con tanto di pargoletti, provenienti da Roma, Castiglion Fiorentino, Pisa e Livorno. Una storiaccia che ora è al centro delle indagini dei carabinieri della stazione di Castiglione della Pescaia, del Comando di Grosseto.

«Avevo letto l'annuncio sul www.subito.it - sottolinea Massimo, di Roma, tra le vittime dal truffatore -. Non era la prima volta che utilizzavo quel sito e mi ero sempre trovato bene. L'inserzione descriveva una villetta, adiacente al mare, novanta metri quadrati. Perfetta per me, mia moglie e la mia figlioletta di quattro anni. Ho chiamato il numero indicato e mi ha risposto dall'altro capo del telefono un tale Alfonso, che mi ha chiesto 200 euro di caparra per un affitto da 550 euro dal 1° al 9 agosto, spiegandomi che c'era stata una precedente disdetta e si trattava di un'occasione unica».

L'ignaro affittuario si è fatto dare l'Iban del falso proprietario, ha effettuato il bonifico e il 1 agosto si è presentato all'indirizzo indicato.

«Quando queste persone scoprono la verità - dice Matteo Cichero - restano senza parole o scoppiano in lacrime. Poco tempo fa si è presentata da noi una famiglia di Milano, con due bimbi neonati. Una scena surreale, abbiamo pianto insieme a loro. Ci hanno detto che era la prima tappa di un lungo tour della Toscana. Così, come accaduto già in precedenza, insieme ai carabinieri abbiamo cercato di aiutare queste persone a trovare sua sistemazione alternativa, attraverso amici e conoscenze. Ci dispiace per loro, perché ci immedesimiamo nel trauma che subiscono scoprendo che le loro vacanze, nel mare bellissimo della Toscana, sono una beffa. Come l'uomo che ha intascato i loro soldi, e improvvisamente risulta irreperibile, al cellulare».

Scompare, come un fantasma. Un'ombra, sulle cui tracce sono da mesi i carabinieri. Ma non è facile scovarlo, perché è un truffatore di tutto rispetto, che si fa pagare attraverso post pay o prepagate di difficile individuazione. E risulta difficile accertare dove va a finire quel denaro.

Quattro ad oggi le denunce all'Arma, ma

le vittime potrebbero essere molte di più. E fino a fine estate la famiglia Cichero rischia di asciugare le lacrime di quanti scoprono che hanno speso soldi per vacanze che terminano suonano il campanello di via Gramsci 5.

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