Aggredita una troupe che riprende la cattura

Il cronista di «Nemo»: «Ci hanno lanciato di tutto. La cosa grave? Vietare di informare»

Aggredita una troupe che riprende la cattura

Stefano Vladovich

Roma «Appena ci siamo avvicinati siamo stati coperti di insulti. Poi è spuntata una persona che ha colpito con la mano la telecamera che è finita a terra. Ci lanciavano di tutto». Nello Trocchia, il giornalista di Nemo, Rai 2, racconta al Giornale l'aggressione subita ieri durante l'arresto di Antonio Casamonica, ammanettato dopo i fatti della domenica di Pasqua nel bar alla Romanina.

«Eravamo con i colleghi di Piazza Pulita, La7 - spiega Trocchia - stavamo aspettando che l'arrestato uscisse dalla sua abitazione per essere portato in questura. Prima una donna ci ha preso a parolacce, poi un uomo ha puntato la telecamera facendo rompere il faretto a led. Abbiamo cercato di evitare il peggio schivando gli oggetti che ci lanciavano. La cosa grave è che non siamo stati in grado di fare il nostro lavoro. Ci hanno impedito di realizzare il servizio». Il film-maker Giacomo del Buono e Trocchia, fortunatamente, non hanno riportato lesioni. Resta il fatto che a Roma il clima è pesante. Pesantissimo. Dagli operatori Rai cacciati duranti i comizi di Grillo, ai colleghi di Trocchia, Daniele Piervincenzi ed Edoardo Anselmi, presi a testate prima, a sprangate dopo, da Roberto Spada, arrestato in seguito perché corresponsabile di un duplice omicidio.

Sarà un caso ma la famiglia Spada è legata a doppio filo con le famiglie sinti dei Casamonica, attiva al Tuscolano, e dei Di Silvio di Aprilia. L'ennesimo fatto di intolleranza nei confronti dell'informazione. La sindaca Raggi twitta: «Solidarietà a Nello Trocchia e alla troupe di Nemo aggredita davanti alla casa di Casamonica. Non abbassiamo lo sguardo». «Prenderemo posizione con la stessa determinazione che abbiamo avuto nel caso di Daniele Piervincenzi - dice il presidente dell'Ordine dei giornalisti Carlo Verna -. Ci costituiremo parte civile, saremo a fianco di Nello Trocchia.

Nessun giornalista che va a raccontare i fatti e porta la luce della democrazia sulle vicende del malaffare di questo Paese può essere lasciato solo. «Trocchia è un collega impegnato da tempo su fatti complicati, dove cerca sempre di non far mancare quella luce di cui c'è tanto bisogno. Lui c'è sempre».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica