Via ai piloti per corrispondenza (e con tanti abbiamo già volato)

Dodici mesi e 70mila euro, il corso è riconosciuto dall'Enac Cepu: «Vale quelli tradizionali». Scettici gli addetti ai lavori

Via ai piloti per corrispondenza (e con tanti abbiamo già volato)

Lo spot pubblicitario in tv apre un mondo: diventare pilota d'aereo di linea in dodici, diciotto mesi con il Cepu. Chi lo avrebbe mai detto, associare il colosso che da sempre si occupa del recupero degli anni scolastici a una delle professioni che richiede da sempre una preparazione altissima: corsi di addestramento in Italia e all'estero, decine e decine di ore di volo, fatica, dedizione. Ora invece la pubblicità racconta di una professione alla portata di tutti, che abbatte barriere e limiti e soprattutto che promette un futuro lavorativo garantito. Il sito su internet mette subito in chiaro qualcosa che tutti probabilmente si domandano: il titolo del corso è regolarmente riconosciuto dall'Enac, l'Ente nazionale per il volo. E con la scuola di volo Cepu- si legge nel sito- si può ottenere tutto: dalla licenza di pilota di linea, al pilota commerciale. «Non c'è differenza tra noi e le altre scuole - assicura Francesco Polidori, patron del Cepu. Cosa c'è di strano?» In teoria niente, eppure resta la suggestione di un nome che evoca classi di ripetenti, insomma, non proprio la figura del comandante di volo che ti serve immaginare quando stai per decollare. «Eppure non abbiamo niente di meno rispetto alle altre scuole di volo, assicura Polidori. Semplicemente abbiamo aperto la possibilità di intraprendere una carriera lavorativa che garantisce stipendi ancora molto buoni; all'estero ci sono molte scuole come la nostra, là è normale». Imperturbabile e sicuro di sè l'imprenditore sorride «l'Accademia di volo Cepu non ha niente a che fare con il recupero degli anni, ha in comune solo il nome, e poi, la scuola funziona benissimo. Sono sette anni che ormai formiamo ragazzi. Arrivano da tutta Italia, dal Veneto, alla Sicilia e le assicuro che sono molto richiesti dalle compagnie aeree. Anche di linea. Di sicuro ricordo che uno dei nostri allievi vola per Ryanair».

A rincuorare i più scettici anche il sito: «forniamo una preparazione completa a tutti coloro che vogliono trasformare la passione per il volo in un mestiere, grazie a uno staff di istruttori provenienti dalla Scuola Alitalia Sky Master di Alghero». Obiettivo ambizioso anche perchè una parte consistente della formazione teorica infatti potrà avvenire on-line. E non mancano le perplessità anche da parte degli addetti ai lavori. La notizia è stata accolta con scetticismo sui forum dedicati agli appassionati di aviazione, tra chi parla di «pesce d'aprile a scoppio ritardato». «Noi abbiamo sempre seguito la formazione tradizionale dei piloti e continueremo su questa linea», spiega Christian Yeates dal Flight Sim Center di Milano, primo simulatore in Italia, e chi, invece, sottolinea che è «l'Enac a garantire la qualità dei corsi» e che «l'esame finale è uguale per tutti» e si sostiene appunto presso la sede dell'Ente. Un business fiutato da lontano per i professionisti della formazione a distanza. «Sette anni fa abbiamo rilevato l'Aero Club di Viterbo che era in difficoltà, e ci siamo così lanciati nel mondo dell'aviazione». Un affare che guarda il futuro lavorativo. Da oggi al 2036 secondo Boeing, serviranno 2 milioni di addetti al trasporto aereo: di questi 637mila comandanti. Per questo la Cina ha da poco ammesso anche i cadetti più bassi di un metro e 64. E Polidori lo conferma.

«Se le famiglie hanno dei soldi da investire il lavoro è assicurato». Certo, ci vogliono risorse non da poco, «Con 69 mila euro prendi il brevetto per il pilota di linea. Da lì puoi accedere alle selezioni».

E dall'Accademia assicurano che leggere Cepu sul curriculum non fa impressione.

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