La Cina si prepara a colpire obiettivi americani entro i prossimi dieci anni, utilizzando caccia invisibili di tipo Stealth con testate atomiche a bordo. È questo l'allarme lanciato dal Pentagono nel suo rapporto annuale al Congresso sugli sviluppi militari e d'intelligence che riguardano Pechino.
Secondo gli analisti militari di Washington, il Dragone sta non solo creando una flotta di aerei da caccia con la capacità di compiere attacchi a lungo raggio, ma «probabilmente» sta addestrando i suoi piloti a lanciare attacchi contro gli Stati Uniti e i loro alleati nella regione dell'Asia e del Pacifico, bersagli potenzialmente numerosi e strategici: si va dal Giappone alla Corea del Sud, da Taiwan alle Filippine fino all'Australia.
Una strategia che è perfettamente coerente con la volontà espressa dal presidente cinese Xi Jinping di rafforzare la macchina militare del suo Paese per renderlo a tutti gli effetti una superpotenza su scala globale. È un chiarissimo segnale di questa intenzione la realizzazione, avvenuta in segreto e in tempi accelerati in questi ultimissimi anni, di base navali e aeree su una rete di piccole isole artificiali nel Mar Cinese Meridionale, un'area strategica da sempre contesa tra numerosi Paesi rivieraschi ma che ora Pechino pretende con un vero e proprio atto di forza che appartenga al proprio territorio nazionale.
A questo rischia presto di aggiungersi, secondo il rapporto della intelligence militare di Washington, un preoccupante sviluppo delle capacità nucleari della Cina. Per la prima volta, si legge nel rapporto inviato al Congresso, Pechino si troverebbe nelle condizioni di lanciare attacchi nucleari da terra, dal mare e dall'aria. Un potenziale che diventa ancor più temibile se si considera che «negli ultimi tre anni l'Esercito popolare di liberazione (le forze armate cinesi) ha rapidamente ampliato le sue aree operative di bombardamento sul Pacifico, acquisendo esperienza in regioni marittime critiche».
Già all'inizio di quest'anno, il documento sulla nuova difesa strategica americana sottolineava che «la competizione strategica a lungo termine con la Cina» è una delle principali sfide militari che gli Stati Uniti sono chiamati a raccogliere. E certamente l'aspetto militare è parte della complessa azione che l'Amministrazione Trump sta compiendo nei confronti di Pechino, e che sembra far leva principalmente su una competizione commerciale.
Proprio ieri il presidente americano, nell'annunciare il rinvio (che potrebbe anche essere una cancellazione definitiva) della grande parata militare da lui voluta a Washington a imitazione di quelle che si tengono a Mosca e a Parigi, ha scritto che con i fondi risparmiati «sarà possibile acquistare più aerei da caccia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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