Guerra in Ucraina

Allarme profughi: più di 5 milioni via dalla guerra "Crisi umanitaria"

Kiev città fantasma: coprifuoco e legge marziale. In 100mila hanno già attraversato i confini verso Polonia e Moldavia.

Allarme profughi: più di 5 milioni via dalla guerra "Crisi umanitaria"

Con l'invasione dell'Ucraina si profila una catastrofe umanitaria. Dall'inizio dei bombardamenti su Kiev alle 5 del mattino del 24 febbraio la situazione è precipitata velocemente: macchine in fila per uscire dalla città o dal benzinaio mentre suonano le sirene dall'allarme. Ressa ai bancomat per ritirare contante e allontanarsi dal teatro di guerra. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, proclama la legge marziale e a seguire il coprifuoco.

È guerra e all'improvviso tutto quello che ieri contava ora perde di senso: conta solo salvare se stessi e i propri cari. Le persone si ammassano nei rifugi, in metropolitana o tentano la fuga. Già oltre 100mila persone hanno attraversato i confini in cerca di salvezza. Serve subito una risposta concreta, accogliere i profughi che potrebbero essere più di cinque milioni: è la stima dell'ambasciatrice statunitense all'Onu Linda Thomas-Greenfield. «Se la Russia continua su questa strada potrebbe, secondo le nostre stime, creare una delle più grandi crisi che il mondo deve affrontare oggi», ha detto l'ambasciatrice. Ieri pomeriggio in Moldavia erano già arrivate 4mila persone. «Il governo ha schierato centri di accoglienza temporanea nei pressi delle località di Palanca e Ocnita. I nostri confini sono aperti», ha scritto su twitter, la presidente della Moldavia Maia Sandu.

La Commissione europea ha già dato assicurazione che non mancherà il sostegno agli stati membri che confinano con le zone di guerra. Bruxelles segue da vicino l'evolversi drammatico della situazione. La commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, ha pubblicamente ringraziato Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria «per la loro prontezza e disponibilità a fornire una protezione immediata» ai primi rifugiati che già ieri hanno cominiciato ad affollarsi alle frontiere. Una primissima risposta è l'allestimento di otto punti di accoglienza nelle regioni di Lublino e della Precarpazia al confine polacco-ucraino. Qui i rifugiati possono trovare cibo, assistenza medica e informazioni. Così assicura il vice ministro dell'Interno polacco, Pawe Bossernaker. Mentre è la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, a garantire che : «tutti gli stati frontalieri hanno dei piani per accogliere immediatamente i rifugiati dell'Ucraina». Si aprono corridoi umanitari e arriveranno ulteriori finanziamenti. Anche il primo ministro ungherese, Viktor Orban, spiega di essere pronto a fornire assistenza ai profughi.

Grandissima preoccupazione viene espressa dall'Alto Commissario per i Rifugiati Filippo Grandi (UNHCR) «per il rapido peggioramento della situazione e per l'azione militare in corso in Ucraina» che paventa «conseguenze umanitarie devastanti sulle popolazioni civili: in guerra, non ci sono vincitori ma solo innumerevoli vite a rischio». In collaborazione con le autorità, le Nazioni Unite e altri partner l'Alto commissariato in Ucraina «è pronto a fornire assistenza umanitaria ovunque sia necessario» ed è dunque necessario garantire l'accesso per gli aiuti umanitari. Le frontiere devono restare aperte per accogliere la popolazione in fuga.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità prospetta una «catastrofe umanitaria in Europa, con un bilancio significativo in termini di vittime e ulteriori danni ai già fragili sistemi sanitari». Ieri il ministero della Difesa ucraino ha denunciato anche il bombardamento di un ospedale a Donestk. «Gli operatori sanitari, gli ospedali e le altre strutture non devono mai essere un bersaglio e devono poter continuare a soddisfare i bisogni sanitari delle comunità.

La protezione dei civili è un obbligo del diritto internazionale umanitario», dice l'Oms Europa.

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