Allarme sovraffollamento. Nello stesso penitenziario poeti, cannibali e... Lupin

Nessun trattamento di favore ma controlli speciali per l'ex presidente alla Santé

Allarme sovraffollamento. Nello stesso penitenziario poeti, cannibali e... Lupin
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Non è una questione classista, anzi. Ma è evidente che un ex presidente non è e non può essere un detenuto come gli altri. Non ci sarà comunque un trattamento di favore per Nicolas Sarkozy nel carcere di La Santé, nel cuore di Parigi, almeno ufficialmente. Perché, appunto, un occhio di riguardo per Sarkò sarà inevitabile. A partire dal fatto che l'ex leader in disgrazia è stato alloggiato nella sezione riservata ai detenuti considerati vulnerabili e tutti i suoi spostamenti all'interno del carcere saranno monitorati e seguiti con particolare attenzione, con tanto di personale penitenziario che lo scorterà.

Sarkò ha dei predecessori illustri che hanno contribuito a rendere a tratti epica la storica di una delle prigioni più importanti della capitale francese. Dal poeta e scrittore Guillaume Apollinaire (nato a Roma come Guglielmo Alberto Wladimiro Alessandro Apollinare de Kostrowitzky), arrestato per essere sospettato del furto della Gioconda del 20 agosto del 1911 al Louvre (corsi e ricorsi storici...) e poi rilasciato. Ma anche il dittatore panamense Manuel Antonio Noriega, in cella qui nel 2010 prima dell'estradizione negli Usa, e l'imprenditore e politico Bernard Tapie, quando era presidente del Marsiglia calcio, hanno trascorso del tempo dietro le sbarre de La Santè. Con loro, anarchici, terroristi e persino criminali accusati di cannibalismo. Un carcere speciale, non fosse altro perché nei romanzi di Maurice Leblanc anche Arsenio Lupin è stato a La Santé da dove, ça va sans dire, riuscì a evadere a suo piacimento. Un carcere anche complicato quello costruito tra il 1861 ed il 1867 dall'architetto Joseph Auguste Émile Vaudremer al 42 di rue de la Santé, nel XIV arrondissement di Parigi. Nonostante sia stato recentemente ristrutturato, l'istituto, che sorge dove un tempo si trovava l'antico mercato del carbone, soffre per il sovraffollamento, al punto che nei mesi scorsi alcuni detenuti vennero piazzati nei corridoi a dormire sopra i materassi. Non esattamente un carcere modello in tutto e per tutto.

Qui Sarkozy, in una cella singola di circa 11 metri quadrati, passerà perlomeno tre settimane, dipenderà da ricorsi, appelli e processi in corso, sarà controllato a vista, anche durante le ore notturne, per evitare qualsiasi rischio. Dagli insulti degli altri detenuti (per cui Sarkò si è munito di tappi per le orecchie), fino a possibili aggressioni ma anche fughe di notizie non autorizzate che visto lo spessore del detenuto non sono un pericolo secondario. Un letto singolo ancorato al pavimento, bagno privato, un lavabo, una piccola scrivania e una finestra. Pareti spoglie e arredi minimal. Questa la casa temporanea di Sarkozy. I suoi libri, le foto dei cari contingentate, la tv (optional a pagamento) ma niente telefono cellulare.

Per comunicare con l'esterno, potrà utilizzare una linea fissa sorvegliata. Mentre le visite familiari avverranno in spazi separati, con controllo visivo e senza possibilità di contatto diretto. Non esattamente un trattamento di favore. Di certo, per nulla presidenziale.

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