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"Con il Pd alle comunali". E Di Maio scatena l'ira 5S

Il ministro degli Esteri parla dell'intenzione di creare solide alleanze anche a livello locale: dopotutto "non governiamo in nessuna Regione e abbiamo l'1 per cento dei sindaci"

"Con il Pd alle comunali". E Di Maio scatena l'ira 5S

La storia d'amore tra Pd e CinqueStelle va a gonfie vele, almeno secondo il punto di vista di Luigi Di Maio, che non fa mistero di nuovi progetti e legami che vedranno coinvolti anche i dem, con lo scopo di portare il Movimento ad una presenza più consistente anche nelle amministrazioni locali.

"Non governiamo in nessuna Regione e abbiamo l'1 per cento dei sindaci", lamenta il lungimirante ministro degli esteri, come dichiarato in un'intervista concessa a "Il Fatto Quotidiano". "Ma io voglio favorire la nascita di una generazione di amministratori del M5S che sappiano governare anche in coalizione, e allora serve un tavolo nazionale con il Pd per ragionare sulle Comunali del 2021". Insomma dal "mai col partito di Bibbiano" fino ad arrivare al procedere a braccetto coi nemici dichiarati (almeno in campagna elettorale), il passo pare più breve di quanto non sia in effetti.

"Si sono stretti diversi accordi a livello comunale. Io ho lavorato sul mio territorio, ed è arrivata un'intesa a Pomigliano d'Arco", racconta Luigi Di Maio con orgoglio. "In Puglia e nelle Marche i territori hanno dato una indicazione diversa, che va rispettata, e dico sin d'adesso che farò campagna per i nostri candidati". Quindi peccato per non essere riusciti anche lì a riproporre la magica alchimia giallorossa che tante gioie sta portando a livello nazionale. "Bisognava muoversi prima, ma se non c'è un coordinamento nazionale è difficile", insiste il ministro con rammarico. Servivano infatti "candidati CinqueStelle sostenuti dagli altri, e candidati degli altri sostenuti da noi". Nessuna critica al coordinamento nazionale e quindi a Crimi da parte di Di Maio, almeno nelle parole: "Anche io da capo politico, quando pensavo a questa tornata di Regionali e amministrative, non vedevo le condizioni sui territori per accordi".

Quindi tutto pronto per iniziare le trattative in vista delle prossime comunali:"Per le Comunali del prossimo anno serve un ragionamento complessivo sulle città, partendo da Roma, Milano, Torino, Napoli e Bologna". E per quanto riguarda Torino e Roma, al momento nelle mani dei CinqueStelle, pur col concreto rischio all'orizzonte di vederle scivolare via, il ministro non ha dubbi. Appendino e Raggi sono assolutamente all'altezza, e tra l'altro "non mi pare che ci sia una folla di candidati eccelsi pronti a sostituirle. Le persone e le loro capacità contano".

E per quanto riguarda eventuali alleanze col centrodestra? Pagina chiusa per Di Maio: "Matteo Salvini, con cui non parlo dall’anno scorso, ha dimostrato di non essere serio", spiega dimenticando i salti mortali fatti pur di mantenere le poltrone al governo. "Basta guardare la sua campagna elettorale dove viola tutte le regole anti-Covid", aggiunge ancora dall'alto delle foto scattate in ristorante questa estate con Scanzi che avevano scatenato un mare di polemiche.

Non tutti i colleghi di partito, tuttavia, paionio d'accordo con le sue idee. "Sarà che non faccio parte del club dei 'tutti pazzi per Mario Draghi', ma se questo deve essere il M5S, quello raccontato oggi da Di Maio, possiamo tranquillamente dire che fino ad ora abbiamo scherzato, giocato o forse tradito".

Il duro attacco arriva dalla grillina Barbara Lezzi, che affida il suo sfogo alla pagina personale Facebook."Gli errori di valutazione commessi ai tempi del Conte I durante il quale si sprecarono gli attestati di stima, fiducia ed amicizia per Salvini, hanno insegnato poco o niente", prosegue la parlamentare pentastellata. "Forse semplicemente perché è preferibile assecondare il potere per prendersene un pezzetto per sé. Ci si sente realizzati ad avere in rubrica i numeri di telefono di quelli che 'contano', che siano gli uni o gli altri poco importa.

L'ambizione è ridotta all'orizzonte di una scrivania e la lezioncina di politica si ferma nei confini pomiglianesi", conclude Barbara Lezzi.

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