Coronavirus

Allerta focolai nei mattatoi: Land tedesco ora a rischio

Da 300 casi registrati pochi giorni fa, il numero delle persone infettate dal Covid-19 fra i lavoratori di un mattatoio in Vestfalia orientale è balzato a 1331

Allerta focolai nei mattatoi: Land tedesco ora a rischio

Da 300 casi registrati pochi giorni fa, il numero delle persone infettate dal Covid-19 fra i lavoratori di un mattatoio in Vestfalia orientale è balzato a 1331. Per gestire il focolaio, nei giorni scorsi il governo federale ha inviato una sessantina di effettivi della Bundeswehr. Il caso di Tönnies, colosso della macellazione, della produzione e della distribuzione di carne in Germania - dal macello direttamente ai supermercati - ha fatto tornare l'incubo del lockdown sull'intero Land Nord Reno-Vesfalia (NRW), il primo per numero di abitanti in Germania. A smentire il bisogno «per il momento» di rinchiudere tutti i residenti nelle proprie case, è stato lo stesso il premier regionale Armin Laschet nel corso di una visita domenica a Gutersloh, la città più vicina al sito di Tönnies. Se è vero che esiste «un enorme rischio di pandemia», l'infezione è stata chiaramente localizzata al mattatoio e non c'è stato alcun «salto significativo» nel resto della popolazione, ha affermato Laschet.

Esponente della Cdu in corsa per la guida del partito e la candidatura a cancelliere il giorno che Angela Merkel lascerà il potere, Laschet ha messo in chiaro che si aspetta dal proprietario del macello garanzie sull'implementazione di nuove regole per rendere l'ambiente di lavoro più sicuro. Oggi paladino degli infettati, tutti messi in quarantena, il premier del NRW è reduce da una poderosa gaffe per aver affermato che i lavoratori romeni e bulgari sono responsabili della diffusione del coronavirus in Germania. Virus che i Gastarbeiter porterebbero dai paesi di origine quando vanno in visita ai loro cari. È certamente vero che la maggior parte dei nuovi casi di coronavirus si conta fra lavoratori dell'est europeo impiegati da Tönnies nei propri macelli. La responsabilità del contagio appare tuttavia imputabile all'azienda che per troppe settimane non ha imposto il rispetto delle misure di distanziamento sociale fra i suoi circa seimila lavoratori che peraltro vivono in condizioni di sovraffollamento; con l'aggravante che Tönnies è solo l'ultimo di una lunga serie di macelli tedeschi trasformatisi in bombe di virus sparse sul territorio.

Un video circolato sul web inchioda l'azienda alle proprie responsabilità: nel filmato girato ad aprile si vedono i dipendenti mangiare alla mensa aziendale gli uni accanto agli altri, in barba alle misure di sicurezza.

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