Allerta terrorismo islamico anche in Italia ma Pinotti diminuisce i soldati

In Italia sono presenti ben 43 foreign fighters. E il Viminale avverte: "Roma più volte evocata dall'Isis". Allora perché il governo aveva ridotto il numero dei soldati?

Allerta terrorismo islamico anche in Italia ma Pinotti diminuisce i soldati

Adesso il terrorismo islamico fa paura. Anche al governo Renzi. Ci sono voluti ben dodici morti per far capire che i fondamentalisti possono colpire ovunque. Anche a Roma o a Milano, non solo a Parigi. Eppure l'allerta era sotto gli occhi di tutti. Tanto che da mesi il Viminale conosce le identità di ben 53 foreign fighter che potrebbero trovarsi in Italia. Sono quei "lupi solitari" addestrati da al Qaeda o dall'Isis e armati nei giorni scorsi dalla rivista Inspire a colpire l'Occidente. Eppure solo tre giorni fa il ministro della Difesa Roberta Pinotti aveva deciso di ridurre da 4250 a tremila il numero di soldati che presidiano gli obiettivi sensibili. Dopo il sanguinario massacro alla redazione di Charlie Hebdo, la Pinotti ha fatto retromarcia e, nel corso del comitato nazionale convocato questa mattina al Viminale, ha chiesto la prosecuzione dei servizi di vigilanza e il potenziamento delle misure per la sicurezza navale.

Il governo ha pronta una legge per contrastare i foreign fighter. "Conosciamo la loro identità - ha spiegato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano - questo significa che quando hanno fatto rientro sappiamo esattamente dove si trovano". Come annunciato ieri il premier Matteo Renzi, le nuove norme antiterrorismo verranno presentate al prossimo Consiglio dei ministri. Nella relazione illustrativa viene evidenziato come "le organizzazioni terroristiche hanno palesato sia una necessità di attrazione e di reclutamento di soggetti, al di fuori dei contesti di origine, sia un'inusitata ferocia nel portare attacchi ad obiettivi dei Paesi stranieri che si oppongono ai loro disegni e alla loro visione radicale". Il governo chiederà all'Europarlamento di sbloccare la direttiva che dispone l'accesso alle liste dei passeggeri aerei, il ritiro del passaporto per chi manifesta l'intenzione di lasciare il Paese "per arruolarsi" e l'obbligo di segnalazione per i commercianti che vendono "miscele che possono essere utilizzate per la fabbricazione degli esplosivi".

Alfano ha spiegato che il governo applicherà le norme di prevenzione personale per "operare un controllo maggiore di polizia" e "al tempo stesso agire sul web" perché "coloro che si radicalizzano, coloro che hanno una volontà di indottrinamento, spesso usano quel grande luogo di libertà e di democrazia che è la rete come veicolo per la

radicalizzazione". A questo scopo il Viminale intende attenuare la legge sulla privacy in modo da consentire alle forze di polizia di accedere più agilmente ai dati sensibili e alla registrazione dei siti a rischio.

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