All'improvviso è primavera: 20 gradi a Milano

Preoccupati gli agricoltori. Gli esperti Epson: «È solo un'illusione, da oggi torna il gelo»

Venti gradi a fine dicembre. Ma chi si è già liberato di piumini e sciarpe, stia ben attento. È solo una falsa illusione. Nelle prossime ore si tornerà a battere i denti. La primavera ha fatto capolino nel Nord Italia, soprattutto a Milano, con una giornata da non crederci, in cui le temperature hanno sfiorato i 20 gradi, eguagliando il record del 1979, rimasto imbattuto da quasi quarant'anni. In piazza Duomo si sono visti turisti in canottiera e pantaloncini al ginocchio e i loro selfie pubblicati su Facebook sembravano ambientati in una giornata di metà aprile anziché alla fine di dicembre.

Dopo un Natale già mite e un Santo Stefano con temperature anomale per il periodo, la giornata di ieri ha stabilito nuovi record storici di temperatura per il mese di dicembre. A Milano Linate, secondo quanto riporta il Centro Epson Meteo, alle 14 di ieri si sono registrati 20 gradi, valore superiore di 14,3 gradi alle medie stagionali, eguagliando il record per il mese di dicembre. Rimanendo in Lombardia, record anche per Bergamo, dove si sono toccati i 19 gradi, rispetto ai 16 gradi di massima precedente nel 1993. Nel resto del Nord Italia si sono registrati i 15 gradi a Torino, 16 a Bolzano e 21 a Genova, quest'ultimo record assoluto. Le alte temperature sono dovute alla combinazione tra la massa d'aria mite che da giorni interessa l'Italia con il vento di Foehn al Nord Ovest, il risultato è un clima primaverile con un cielo terso e azzurro. Questa fase anomala avrà breve durata, perché nei prossimi giorni le temperature caleranno tornando in linea con la stagione.

Paradossi del meteo. E pensare che esattamente due anni fa, il 27 dicembre del 2014, il Nord era alle prese con il freddo e la neve, con la coltre bianca che raggiunse la Pianura Padana e imbiancò anche Milano.

Se i turisti in città hanno gioito, Coldiretti Lombardia lancia un allarme per la vegetazione: «Si tratta di una bolla di calore che può risultare pericolosa per le piante

che, ingannate dalle temperature miti, riprendono la vita vegetativa e rischiano poi di essere bruciate da gelate e nevicate improvvise - spiega l'associazione -. A preoccupare è anche il repentino capovolgersi del tempo».

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