
"Ebreo di m...", "cosa ca... ci stanno a fare le razze e i personaggi di origine diversa dall'italiano in un Consiglio comunale come Milano?" e ancora frasi come: "Almeno ad Auschwitzland avevate da mangiare". Daniele Nahum, consigliere comunale di Azione, il 31 luglio scorso ha presentato una querela per diffamazione contro ignoti per queste e altre offese antisemite ricevute sui social. Ma ieri la Procura gli ha notificato la richiesta di archiviazione. Ora il politico milanese intende dare mandato al legale, l'avvocato Alessandro Giungi, di presentare opposizione all'istanza del pm.
"Ho il dovere di denunciare e di non farmi intimidire - spiega Nahum - in virtù del ruolo pubblico che ricopro e del clima diffuso di antisemitismo". Uno dei motivi della richiesta di archiviazione "è che le offese sono state fatte tramite messaggistica privata, che io ho reso chiaramente pubblica. Non mi sembra normale che una persona possa affermare impunemente: Almeno ad Auschwitzland avevate un posto dove lavorare, mangiare, e dormire. Quello che state facendo in Palestina non si avvicina anni luce alla vostra farsa dell'olocausto. È finita l'era di fare le vittime. I vostri genitori sono colpevoli di avervi messo al mondo perché siete dei parassiti. Con voi la pace non esiste e non esisterà mai. Questo, oltre alle altre offese ricevute da altri utenti, tra cui uno che mi ha insultato pubblicamente in un commento su Milano Today". Nella richiesta arrivata dopo le indagini condotte dalla Digos il pm motiva in sostanza che le frasi inviate privatamente su Messenger non configurano il reato di diffamazione, bensì quello di ingiuria, che però è stato depenalizzato.
Per quanto riguarda il commento all'articolo di un giornale online, visibile quindi da tutti, il pm argomenta che il destinatario dello stesso non è chiaro. Così si legge: "Sebbene le espressioni proferite si risolvano in un'aggressione gratuita alla sfera morale altrui nonché nel dileggio e nel disprezzo a sfondo razzista, trattasi comunque di offese ad incertam personam e cioè non direttamente riferibili alla persona offesa".
Emergono quindi "espressioni che, se pur collocate in un articolo relativo ad un'aggressione subita da un cittadino francese ebraico e ritraente l'intervento della persona offesa in Consiglio comunale a Milano, sicuramente presentano un'evidente nota razzista ma si tratta di un contenuto allusivo che non assume rilevanza penale posto che nel caso di specie non è immediatamente e inequivocabilmente percepibile (...) chi sia il destinatario delle stesse". Adesso Nahum ha venti giorni di tempo per opporsi all'archiviazione. Poi il gip fisserà un'udienza per decidere se chiudere così il caso oppure no.