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Altra clip contro il giudice: è lei che guida la protesta

Spunta secondo video: la Apostolico urla agli agenti, altro che "mediatrice". Fdi: adesso chieda scusa

Altra clip contro il giudice: è lei che guida la protesta

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Ecco un secondo video della manifestazione contro la polizia a sostegno dei migranti bloccati sulla nave Diciotti (decisione dell'allora ministro Matteo Salvini, nella foto) a Catania, nell'agosto 2018, in cui ha partecipato la giudice Iolanda Apostolico. In queste nuove immagini girate da un videomaker dell'agenzia La Presse si vede meglio il ruolo attivo della Apostolico, che non si limita a presenziare al corteo ma affronta in prima persona il cordone di agenti, urlando e puntando la mano in direzione dei poliziotti, a fianco agli altri manifestanti che insultano gli agenti, «avete fatto un atto infame!», «zitto merda!». Insieme alla giudice, anche qui, il marito funzionario del Tribunale di Catania, Massimo Mingrino, militante di «Potere al Popolo» e diffamatore seriale di Salvini sui social. Immagini che smentiscono la versione fatta filtrare della stessa Apostolico, secondo cui fosse lì «nel tentativo di evitare contatti tra le due parti». Dal video emerge all'opposto che la giudice partecipa direttamente alle contestazioni, fomentandole, altro che ruolo da paciere.

Se questo video è stato girato da La Presse, sull'origine del primo - su cui la sinistra aveva parlato di «dossieraggio» e convocato Piantedosi a dare spiegazioni alla Camera - si viene a sapere da «fonti qualificate» che l'autore sarebbe un carabiniere. Nessun agente segreto infiltrato per conto di Salvini, quindi. Il militare - come ha riferito ai suoi superiori - ha ripreso la scena con il cellulare «senza alcuna finalità», e infatti il video non è stato allegato ad alcun atto interno né a informative all'autorità giudiziaria. Il video, ha raccontato il carabiniere, sarebbe stato condiviso con una ristretta cerchia di persone, quindi è girato di telefono in telefono e da lì a qualcuno che poi lo ha fatto avere a Salvini. I superiori del militare hanno già informato l'autorità giudiziaria di Catania.

La questione vera, quindi, resta il comportamento della giudice, che nessuno al Tribunale di Catania sembra intenzionato a spostare dal «Gruppo specializzato per i diritti della persona e della immigrazione». Un comportamento compatibile con la sua funzione di magistrato? Secondo le toghe rosse di Magistratura democratica sì, eccome. Il Consiglio nazionale di Md, riunito ieri, ha approvato infatti un documento nel quale «sente di dover esprimere solidarietà e sostegno a Iolanda Apostolico, vittima di un uso spericolato di ingerenze nella sua vita privata». Quanto alla sua militanza testimoniata dalle immagini, la corrente di sinistra delle toghe scrive che «l'appassionata partecipazione alla conoscenza e alla critica del mondo, l'impegno civile nella vita del Paese non rendono il magistrato meno imparziale: semmai, lo rendono meno misero». Nessun problema, anzi una medaglia al valor civile.

La Lega invece torna all'attacco a chiedere le dimissioni: «Il video è sconvolgente e spazza via le ridicole difese d'ufficio e i comici tentativi di spostare l'attenzione da un fatto evidente e gravissimo: un giudice in piazza contro le forze dell'ordine. Nelle nuove immagini, la dottoressa Apostolico non difende donne e uomini in divisa insultati, alza la voce e il braccio, tace davanti a grida e parole irriferibili. Ci chiediamo cosa debba succedere ancora affinché tutte le istituzioni, unanimemente e rapidamente, intervengano di fronte a questa pagina oscena della nostra democrazia. Dimissioni, immediate» si legge in una nota della Lega. Per Fdi la giudice è ormai «indifendibile». «Il video fuga ogni dubbio, chi ha parlato di dossieraggio abbia la dignità di prendere le distanze. Il giudice farebbe bene a chiedere scusa e la magistratura tutta a prendere le distanze» scrive il capogruppo Fdi alla Camera, Tommaso Foti.

Il fatto «è gigantesco» dice il ministro Raffaele Fitto, mentre per il vicepremier Antonio Tajani (Fi) «non è etico che un magistrato partecipi ad una manifestazione dove si inveisce alle forze dell'ordine e poi decida su argomenti che sono attinenti a quella manifestazione».

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