Altri 32mila casi e 331 morti. Malati in fila curati in auto

È la Campania la regione con più contagi: le attese infinite davanti all'ospedale dei Colli e al Cardarelli

Altri 32mila casi e 331 morti. Malati in fila curati in auto

Ieri meno tamponi (191mila) e, di conseguenza, meno contagi (32.616). Diminuisce il numero dei morti (331); aumentano i ricoverati in terapie intensiva (+115); rimane al 17% il tasso di positività.

Il picco dei contagi in Campania (+4.601): una giornata nera che però sembra lasciare indifferente la premiata ditta De Luca& De Magistris: mentre il presidente della Regione descrive il sindaco di Napoli come lo «scemo del paese», quest'ultimo replica dandogli dell'«incapace».

Intanto il colore «giallo» della Campania diventa sempre più «rosso» sia a causa dei numeri allarmanti del contagio, sia per la vergogna certi comportamenti.

Napoli è una città schizofrenica dai due volti: il primo - tragico - con decine di auto in coda davanti all'ospedale «Cotugno» per un tampone e altrettante ambulanze in fila con malati-Covid in attesa (fino a 24 ore) di ricovero; il secondo - gioioso - con migliaia di napoletani alle prese con una passeggiata di salute tra spiaggia e lungomare come se si trattasse di una normalissima domenica dell'era pre-Coronavirus, quando si poteva respirare a pieni polmoni. Complice il rassicurante alibi della «zona gialla», nel terzo giorno di lockdown light la mascherina se la sono abbassata in tanti: per la colazione, l'aperitivo, il gelato, la chiacchierata, la sigaretta; e qualcuno, addirittura, si è abbassato pure i pantaloni per un bagno in mare fuori stagione (ma ieri a Napoli c'era un sole estivo).

A pochi chilometri di distanza Maurizio Di Mauro, direttore generale dell'Azienda ospedaliera dei Colli di Napoli (nella quale è compreso l'ospedale «Cotugno», lanciava il seguente appello: «Vi prego, fate tutti un lockdown personale per tutelare voi stessi e gli altri. Stiamo facendo l'impossibile assistendo i malati fin dentro le auto e le ambulanze in fila, il personale sta facendo sforzi sovrumani, ma siamo al limite. Chiamate prima i medici di medicina generale prima di venire. Aiutateci».

«Il virus è ovunque e il Cotugno assediato, giorno e notte - racconta Il Mattino di Napoli -: se la Campania regge l'onda d'urto di un virus che porta in ospedale una media di 50 malati al giorno (sulle migliaia di positivi registrati al tampone ogni 24 ore) lo si deve a questo ospedale di frontiera che tratta solo malattie infettive. Sono oltre 300 i malati ricoverati, almeno una sessantina oltre la capienza massima che ormai deborda in un'ala del vicino ospedale Monaldi». Il quotidiano descrive scene da brivido: «Un infermiere con un carrello e l'ossigeno gira tra i mezzi. La bombola, l'anziano signore che è riverso in macchina, se l'è portata da casa, sistemata nell'incastro dell'abitacolo».

A fronte di tutto ciò De Luca e De Magistris continuano a litigare: una classe dirigente da manicomio. Ma il pesce puzza dalla testa. Non a caso il premier Conte si circonda di gente come quel commissario (ormai ex, per fortuna) alla sanità calabrese il quale ignorava che a redigere il «Piano Covid regionale» dovesse essere proprio lui. Una volta che l'ha scoperto, si è dimesso. In molti farebbero bene a seguire il suo esempio. È caos totale.

Il presidente della commissione Sanità della Regione Piemonte, Alessandro Stecco, lancia un appello

a tutte le Ong: «Dirottate personale sanitario dai vostri ospedali all'estero verso il Piemonte», mentre l'Ordine dei medici chiede «il lockdown totale in tutto il paese». E il «rosso» è un colore che fa sempre più paura.

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