I bambini di Bibbiano

Altri orrori a Bibbiano "Via, non ti voglio più"

La madre affidataria lascia la bimba fuori dall'auto perché non svela abusi. Mai subiti

Altri orrori a Bibbiano "Via, non ti voglio più"

Se con la crisi di governo rischia di saltare l'annunciata commissione parlamentare sugli affidi, il cui iter era appena cominciato in Senato, ci sono le intercettazioni dell'inchiesta «Angeli e Demoni», che continuano ad uscire alla spicciolata, a ricordare l'urgenza di fare piena sulla luce vicenda degli affidi illeciti di Bibbiano. Un'inchiesta sconvolgente, che ha interessato diversi comuni della Val d'Enza, in provincia di Reggio Emilia, portando a sedici misure cautelari e scioccando l'opinione pubblica.

L'ultima conversazione captata dalle microspie piazzate dagli investigatori rimanda l'immagine di una mamma affidataria che caccia la bambina dall'auto lasciandola sotto la pioggia e la sgrida perché non vuole parlare degli abusi. Abusi che, come in molti casi finiti al centro dell'inchiesta, non aveva evidentemente mai subito. Ma il sistema messo in piedi dagli indagati per togliere i figli ai genitori - grazie a relazioni fasulle e testimonianze indotte - e collocarli in affido retribuito presso amici e conoscenti inserendoli in lunghi percorsi di psicoterapia con gli psicologi della Hansel e Gretel, la onlus al centro dell'indagine che avrebbe lucrato su questi affari, prevedeva che i bambini, spesso provenienti da contesti familiari difficili, fossero spinti ad inventare violenze per giustificare l'allontanamento dalle famiglie d'origine. In questa intercettazione diffusa dal Tgr dell'Emilia Romagna la mamma si scaglia contro la bambina che le è stata affidata perché non scrive sul diario degli abusi che, secondo quanto emerso, non ci sarebbero mai stati. «Tu non scrivi perché c'hai paura di scrivere. Perché le cose che devi scrivere adesso sono talmente profonde che non ti va più di scriverci. Non ci vuoi neanche andare vicino», urla la donna. Le cimici registrano anche un'altra scena inquietante, soprattutto alla luce di quanto poi scoperto. La stessa mamma, o aspirante tale, costringe la piccola, già traumatizzata dal distacco dalla famiglia d'origine, ad uscire dalla macchina nonostante piova a dirotto. «Scendi, non ti voglio più. Scendi - ripete - io non ti voglio più». Nell'audio poi si sente chiaramente il rumore di una portiera sbattuta. Un film dell'orrore che ha sconvolto anche Matteo Salvini. «Angosciante e sconvolgente», ha scritto su Instagram il ministro dell'Interno commentando il servizio del Tg3. Il numero uno del Viminale ha pubblicato il video del servizio. «Una madre affidataria lascia una bimba sotto un temporale, tra urla agghiaccianti, perché si rifiuterebbe di parlare degli (inesistenti) abusi subiti dai genitori naturali.

Questi erano dei mostri, c'è da vergognarsi a definirli esseri umani! Per i responsabili degli orrori del sistema Bibbiano - ha postato il vicepremier - serve solo tanta, tanta galera e zero pietà, spero che gli inquirenti procedano in fretta e, soprattutto, visti gli ambienti coinvolti, senza guardare in faccia a nessuno».

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