Cultura e Spettacoli

Altro che censura. Via libera al comizio di Rula a Sanremo

La Rai apre le porte all'ospitata della giornalista. Assicurandosi le solite polemiche

Altro che censura. Via libera al comizio di Rula a Sanremo

Alla fine Rula Jebreal salirà con tutto il suo charme sul palco dell'Ariston. E si porterà dietro, state certi, una scia di polemiche fino a quel giorno. Perché una scelta così divisiva è fatta apposta per creare polemiche, confusione, per accendere i riflettori sul Festival imminente. Ieri, dopo tutte le polemiche dei giorni scorsi tra destra e sinistra, i vertici di viale Mazzini hanno deciso di confermare la presenza della giornalista palestinese con doppia cittadinanza israeliana e italiana in una delle serate della kermesse.

Una delle decine di donne «significative» invitate da Amadeus. La decisione è stata presa, come prassi, dal direttore di Raiuno Teresa De Santis e dall'amministratore delegato Fabrizio Salini su proposta del direttore artistico e conduttore Amadeus. Ma nessuno tra questi aveva, almeno ufficialmente, frenato o stoppato la scelta. C'è chi l'ha voluta imputare alla direttrice De Santis, scelta a suo tempo dalla Lega per il primo canale, in quanto vicina ai «desiderata» sovranisti che non volevano una rappresentante dei «porti aperti» a Sanremo, ma che più probabilmente non voleva ritrovarsi nella bufera come successe l'anno scorso con Baglioni e le sue esternazioni pro migranti. Sul palco dell'Ariston, Rula è stata chiamata per parlare dei diritti delle donne (è consigliera del presidente francese Macron per il gender gap). E, come lei stessa ha confermato, vorrebbe portare al Festival Michelle Obama o Oprah Winfrey per dibattere insieme dell'argomento. Si vedrà se cotanti nomi arriveranno mai in Riviera, anche perché difficilmente la Rai può affrontare il costo di simili ospitate.

In ogni caso, la sinistra nostrana ha trovato in Rula la sua icona del momento. Alla notizia del rientro in pista della giornalista hanno esultato, tra gli altri, la senatrice del Pd Valeria Fedeli e il deputato di Italia Viva Gianfranco Librandi. Gli stessi rappresentanti politici che avevano stigmatizzato la cancellazione dal Festival. Invece Salvini è intervenuto sulla doppia misura in merito alla sollevazione «social» contro la scelta di Rita Pavone tra i Big in gara: «La sinistra ha scoperto un nuovo nemico del popolo: Rita Pavone. A Sanremo è stata assoldata la giornalista palestinese Rula Jebreal che in passato ha detto che gli italiani sono un popolo di fascisti e di razzisti. Tutti li prendiamo ma non Rita Pavone, perché è sovranista. Quando non sanno cosa dire ti appioppano l'etichetta di fascista, nazista o sovranista».

Alla fine, comunque, a uscirne male è la tv di Stato: da chiunque sia stata gestita la vicenda, è veramente assurdo invitare una persona, spaventarsi quando ci sono reazioni politiche alla notizia, ritirare la candidatura e alla fine cambiare di nuovo idea. Robe da Festival..

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