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Altro che crisi, il centrodestra supera il 45%. Il Pd resta fermo e il Terzo polo è già in calo

Calenda e Renzi perdono lo 0,3. È Forza Italia a registrare la crescita più alta

Altro che crisi, il centrodestra supera il 45%. Il Pd resta fermo e il Terzo polo è già in calo

Opinionisti e osservatori di cose politiche da settimane parlano di un logoramento inarrestabile della maggioranza, con scricchiolii vari e scivoloni (come quello sulle accise dei carburanti) che renderebbero più instabile il governo e chi lo presiede.

Gli italiani, però, la pensano in maniera differente. Almeno stando all'ultima rilevazione demoscopica offerta da Termometro politico. Se gli italiani dovessero recarsi nuovamente alle urne almeno la metà di loro voterebbe per il centrodestra (con i partiti minori dell'alleanza si supera il 45%). E con l'attuale sistema elettorale, lo stesso che a fine settembre ha indicato in Giorgia Meloni il nuovo premier, manderebbero in Parlamento una schiacciante maggioranza di senatori e deputati dei partiti che formano la coalizione di centrodestra. Insomma il potere non logora più chi lo detiene, come suggeriva un vecchio adagio. E la fiducia nella Meloni è ancora alta (al 44%).

Il sondaggio rivela sostanzialmente tre dati di rilievo. Del primo, lo stato di salute della maggioranza, abbiamo già accennato. Poi c'è la sostanziale conferma degli ultimi dati rilevati per Movimento Cinquestelle e per il Partito democratico (ma ovviamente sono dati che non regalerebbero a questi partiti alcuna posizione di vantaggio in una ipotetica nuova elezione) e infine c'è lo scricchiolamento del Terzo polo. In un calo che farebbe sussurrare che il potere, almeno in questo caso, logora chi non lo detiene. Il soggetto formato dai partiti di Carlo Calenda e Matteo Renzi, infatti, passa dall'8,3% all'8 netto. Il maggior calo tra i partiti interessati dalla rilevazione.

Ma andiamo con ordine e leggiamo i dati raccolti da Termometro politico. Il partito della premier vanta quasi un elettore su tre. Fratelli d'Italia, infatti, raccoglie il 28,8% dei consensi tra gli intervistati. Se si andasse a votare oggi la Lega potrebbe contare su un 8,6 per cento dei voti (quindi sostanzialmente lo stesso risultato ottenuto alle elezioni del 25 settembre). Il partito di Berlusconi si attesa invece al 7,1 dei consensi. In questo caso con una sensibile risalita rispetto alla precedente rilevazione di Termometro politico che lo dava al 6,8%. Il centrodestra, dice il sondaggio, è in leggera crescita, mentre il centrosinistra non trova nuove spinte tra l'opinione pubblica. Altra costante delle ultime rilevazioni, dopo il largo consenso tributato al partito della premier, è la posizione del partito fondato da Beppe Grillo al secondo posto. Una piccola crescita di 0,2 punti lo porta al 17,5 mentre il suo competitor all'interno dell'area del centrosinistra non riesce a uscire dal 16,3 per cento. Questa sostanziale stabilità rende ancora più tesa la situazione in casa dem che stanno per affrontare il cambio di leadership.

Completano il quadro Sinistra Italiana/Verdi al 3,2%.

,+Europa al 2,5%, Italexit al 2,4%, Unione Popolare all'1,5 e Italia Sovrana all'1,4%.

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