Sono famosi gli sforzi effettuati in tutti gli zoo, santuari e oasi e del mondo per far nascere in cattività quello che è divenuto il simbolo mondiale degli animali in via d'estinzione, ma anche uno degli animali selvatici più difficili da tenere e fare riprodurre al di fuori del suo ambiente naturale. Si tratta del panda maggiore, il celeberrimo «orsacchiotto» cinese bianco e nero, divenuto per le sue tenere caratteristiche, la prima star di tutti i giardini zoologici del mondo in cui esso è presente. I cinesi peraltro, vuoi perché effettivamente si tratta di un animale in via d'estinzione, vuoi perché richiede strutture, personale e competenze adeguate per allevarlo in cattività, ne fanno dono a pochissimi santuari al di fuori del proprio paese, ben consapevoli di avere grandi responsabilità per quanto riguarda il suo futuro, ma anche una enorme risorsa dal punto di vista turistico.
Nel frattempo godiamoci le immagini e i filmati, che stanno invadendo il web in queste ore, circa un evento straordinario accaduto al Chimelong Safari Park di Guangzhou's, ex Canton, nel sud della Cina. Nella struttura, specializzata nella riproduzione in cattività del panda maggiore, lo scorso 29 luglio, sono nati ben tre piccoli. La notizia è stata rilasciata dalle autorità locali soltanto ieri per la paura che i tre neonati non sopravvivessero, fatto peraltro comune, non solo per le nascite singole, ma soprattutto quando si tratti di parti plurigemellari. Non è infatti la prima volta in assoluto che, nei santuari cinesi dedicati alla riproduzione del panda, nascono due o più piccoli, ma il fatto straordinario è la loro sopravvivenza.
La mortalità neonatale infatti, in cattività e anche nei più moderni programmi di fecondazione artificiale, è altissima e che i tre neonati siano ancora in vita a distanza di quasi due settimane dalla nascita, ha convinto le autorità cinesi a rilasciare la notizia con un certo entusiasmo, consapevoli ovviamente che i social network avrebbero fatto il resto nel rilanciarla sulle corsie preferenziali del web.
E così è stato. La stessa BBC ha fatto cassa di risonanza sparando servizi a raffica con le immagini dei tre neonati che dormono all'interno di una capiente incubatrice dove sono sorvegliati a vista e tramite telecamere dall'intero staff veterinario dell'oasi.
Attualmente il loro peso varia fra i 230 e i 330 grammi e, solo negli ultimi giorni, alla madre è stato concesso di prendersi cura di loro, in quanto lo sforzo della gravidanza e del parto l'avevano debilitata e i sanitari hanno dovuto aiutarla a ristabilirsi.
Il suo nome è Juxiao e significa «sorriso di crisantemo», ricordando che questo fiore, contrariamente alla nostra tradizione, è un simbolo di gioia e serenità in Cina.
Per quanto la notizia della nascita e della sopravvivenza dei tre Panda sia stata data con comprensibile entusiasmo dalla stampa cinese, dalle autorità sanitarie della struttura giunge una saggia cautela. Un dirigente che ha fatto trapelare prudentemente solo il nome (Mr. Zhao) ha affermato: «È vero che si tratta degli unici tre neonati vissuti così a lungo, ma è anche vero che i piccoli Panda devono raggiungere i sei mesi di vita, per essere fuori pericolo».
Questa «tripleta» oscura quella del centro di Wolong dove Ji Ni ha
dato alla luce un cucciolo da record: primo nato in cattività nel 2007, nato dalla mamma panda più vecchia al mondo (13 anni) dopo una gravidanza durata 324 giorni contro i 90 della norma.Non restano che gli auguri di rito.
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