Altro regalo di Sala a Milano Una caserma ai clandestini

Arriva il via libera del ministero per l'immobile Il sindaco esulta: «È quello che desideravamo»

Una caserma dell'esercito riconvertita in centro di accoglienza per immigrati, con la possibilità di allestire una tendopoli in quella che un tempo era la piazza d'armi. A Milano, dopo le polemiche suscitate dall'ipotesi «tende» per far fronte all'emergenza avanzata da Giuseppe Sala, arriva il via libera del ministero della Difesa all'utilizzo della caserma Montello di via Caracciolo 29, non lontano da corso Sempione. Lo ha annunciato lo stesso sindaco: «Mi ha chiamato il ministro Pinotti - ha detto ieri - e probabilmente verrà attivata una caserma, che è quello che desideravamo perché è una soluzione dignitosa». Si tratta di un aiuto in più a una rete di accoglienza cittadina sovraccarica. E che con il record di persone ospitate negli ultimi giorni, 3.300, e i continui nuovi arrivi sta mostrando la corda. Resta in campo l'intenzione di destinare ai profughi anche l'ex campo base di Expo a Rho, su cui il sindaco si è scontrato con il governatore Roberto Maroni. Per discuterne, oggi Sala incontra il prefetto Alessandro Marangoni.

Le decisioni sull'utilizzo preciso della Montello spetta a Pinotti e alle autorità militari. Gli stranieri potrebbero essere sistemati nei padiglioni e nei locali della struttura, che ospita alloggi, uffici e magazzini di stoccaggio. La superficie coperta supera i 21mila metri quadrati. Oppure in una tendopoli allestita nell'area scoperta, grande più di 50mila metri quadrati. La piazza d'armi è stata trasformata in campo da calcio, nei sotterranei ci sono alcuni bunker militari inutilizzati. L'immobile, costruito tra il 1910 e il 1920, è stato dichiarato di interesse storico artistico. Da tempo fa parte del piano di dismissioni immobiliari della Difesa e proprio un anno fa è stato inserito in un protocollo d'intesa con Palazzo Marino, che ne prevedeva la cessione alla polizia di Stato. Che qui dovrebbe realizzare una nuova sede, dopo che quella di piazza Sant'Ambrogio sarà diventata un campus dell'Università Cattolica. Previsto anche il trasferimento del personale della Montello nella caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti, nel frattempo liberata con un - contestatissimo - trasloco dello storico reggimento delle Voloire a Vercelli. Secondo quanto spiegato dal ministero, la sistemazione dei migranti dovrebbe essere temporanea e durare «qualche mese». Ma ci sono altre strutture militari milanesi nella lista dei futuri ricoveri per immigrati. Le ipotesi riguardano un accampamento con tende nei Magazzini di Baggio, un ex complesso immobiliare militare in periferia, e l'ex caserma di Legnano, struttura «congelata» che dovrebbe accogliere 300 persone. Sala rivendica l'accelerazione sul nodo Montello: «Al ministro Pinotti - spiega - ho detto che Milano ormai fa fatica, non drammatizzo ma serviva un intervento. Le polemiche di ieri (martedì, ndr) hanno generato qualcosa di virtuoso». Su Maroni che chiede al governo di dichiarare lo stato di emergenza: «Lascio al governo la decisione. A noi serve un aiuto, i milanesi hanno diritto a vivere tranquilli. La situazione è d'emergenza, ma anche strutturale e tra due settimane non sarà diversa». Il centrodestra, non solo cittadino, insorge. «Il governo - attacca il leader leghista Matteo Salvini - manderà via centinaia di militari che presidiavano Milano dalla caserma Santa Barbara e in cambio riempirà di centinaia di clandestini la Montello, con il consenso del sindaco Abdallah Salah.

Vergognatevi, per me vale solo un principio: prima gli italiani!». E Giorgia Meloni (Fdi): «Se il ministero dispone di strutture funzionali perché non le usa per offrire servizi agli italiani? Magari per nuove strutture penitenziarie, visto il problema del sovraffollamento carcerario».

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