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Amalfi, scontro in mare. Skipper sotto accusa: "Era sempre al telefono"

L'uomo al timone della barca affondata indagato per omicidio colposo e naufragio

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«Aveva sempre il telefono in mano». Si aggrava la posizione di Elio Persico, lo skipper di 30 anni accusato di omicidio e naufragio colposo. Mike White, il marito di Adrienne Vaughan, la 45enne newyorkese morta nella collisione fra il gozzo di nove metri su cui la famiglia statunitense stava facendo un'escursione e una motonave di 45 metri, Il Tortuga, racconta ai carabinieri di Amalfi cos'è accaduto giovedì pomeriggio. Per il procuratore di Salerno la dinamica dell'incidente tra Conca dei Marini e Furore è chiara, anche se sono stati disposti altri accertamenti. Tanto per cominciare sui tabulati telefonici dello skipper e sull'apparato Ais del Tortuga che registra, come una scatola nera, la rotta dell'imbarcazione. Da ripetere, inoltre, gli esami tossicologici eseguiti a caldo sul giovane marinaio. I nuovi test dovranno quantificare sia il quantitativo di alcol e cocaina assunti, sia i tempi di assunzione visto che le percentuali rilevate sullo skipper sono lievi ed escluderebbero che avesse bevuto o tirato coca nelle ore precedenti alla drammatica gita in mare. Si indaga anche su alcune telecamere di un albergo della costiera puntate in mare per avere un quadro completo dell'impatto.

Smartphone nelle mani o no, certo è che Persico ha effettuato una manovra anomala, cambiando completamente rotta e puntando, alla velocità di 25 nodi, la nave diretta ad Amalfi da l'isola Li Galli. Una virata che non si spiega se non con un maledetto momento di distrazione. Dovuto, si ipotizza, allo sguardo puntato sullo schermo del cellulare. «Basta muovere poco il timone per virare di parecchi gradi», spiegano gli esperti della capitaneria di Porto che, assieme ai carabinieri della compagnia di Amalfi, conducono le indagini. I 70 ospiti del Tortuga, turisti tedeschi e americani, sono concordi nel ricordare la «repentina inversione di rotta del gozzo», come racconta anche il capitano della nave, Tony Gallo. Dai video è chiaro che Gallo spegne immediatamente i motori, le sue eliche sono ferme mentre quelle del gozzo continuano a girare dilaniando la Vaughan che dalla prua dov'è stesa a prendere il sole, viene sbalzata in acqua. Con lei anche la figlia, fortunatamente illesa. «Il Tortuga ha un apparato che consente il tracciamento di rotta e velocità - spiega il procuratore capo di Salerno Giuseppe Borrelli -. Non sappiamo ancora se un apparecchio simile era presente sul gozzo, ci lavoreremo nei prossimi giorni. I soccorsi sono stati immediati: la notizia dell'incidente è delle 17,45, la donna arriva sul molo di Amalfi alle 18. Alle 18,10 arriva un'ambulanza seguita da un elisoccorso che constata il decesso. Le lesioni sono tali da non poter essere sottoposta ad alcun tipo di cure mediche». White è ancora ricoverato in ospedale in seguito all'intervento chirurgico per la frattura della clavicola e della mandibola. Ad accudire i figli, una ragazzina di 12 anni e un bimbo di 8 anni, in attesa dell'arrivo del nonno dagli Usa, gli operatori della struttura dov'è alloggiata la famiglia White, Villa Giulia a Sant'Agata sui due Golfi. «Ripeteremo il test tossicologico - conclude il procuratore -, i primi esami sono al vaglio di un consulente perché i dati in sé non sono necessariamente significativi. Occorre verificare l'incidenza di questi sulle capacità dell'indagato». Sequestrato il gozzo per valutare l'efficienza dei suoi apparati.

Disposto, infine, l'esame autoptico sulla 45enne, presidente Usa della Bloomsbury, la casa editrice dei romanzi di Harry Potter.

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