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Amazon alla sfida dei supermercati

Il primo entro fine anno a LA. E già crollano le azioni dei concorrenti

Amazon alla sfida dei supermercati

L'e-commerce non basta più ad Amazon: il gigante dell'online starebbe accingendosi ad aprire decine di supermercati fisici negli Stati Uniti, secondo quanto riportato da The Wall Street Journal che cita «fonti bene informate». Il primo punto vendita potrebbe aprire a Los Angeles entro fine anno, seguito nel 2020 da grandi centri come San Francisco, Seattle, Chicago, Washington, D.C. e Philadelphia.

I nuovi supermercati che non si sa se porteranno il nome del retailer online saranno ben distinti dagli Whole Foods Market, la catena acquisita diciotto mesi fa e specializzata in prodotti biologici e naturali, di gamma medio alta. Avranno una fascia di prezzi inferiore, una offerta più ampia che comprende anche i groceries, detersivi, articoli per l'igiene personale e della casa, ma anche prodotti di bellezza e parafarmaci, ed entreranno dunque direttamente in concorrenza con le grandi catene tradizionali americane, Walmart (che ha 4000 punti vendita nel Paese), Kroger (con 2700 store) e anche l'ultimo arrivato, il discount tedesco Aldi (presente con 1800 negozi). L'indiscrezione il diretto interessato come sempre non ha commentato ha comunque provocato una caduta delle azioni dei primi due sul mercato.

I «supermercati Amazon» dovrebbero essere piccoli, intorno ai 3200 metri quadri (mentre la media statunitense si aggira sui 5500) e potrebbero utilizzare alcune tecnologie testate nei punti vendita Amazon Go, i supermercati senza cassa ad alta tecnologia aperti dall'azienda di Jeff Bezos a partire dal 2018 dopo una lunga fase di test. Sicuramente si avvarranno della enorme mole di dati dei clienti a disposizione del retailer, attuando il più possibile quelle logiche di marketing multicanale tra on e offline di cui il settore parla da anni. Il cliente è ormai abituato ad acquistare beni ovunque e in qualsiasi momento, in negozio oppure online, o un po' qua un po' là, effettuando ad esempio gli ordini online e ritirando la spesa in negozio, magari con un addetto che carica direttamente i sacchetti nel bagagliaio dell'auto.

Oltre alle grandi metropoli, i nuovi punti vendita potrebbero sorgere anche in aree più isolate, in quel Midwest dagli spazi sconfinati che potrebbe aiutare Amazon a raggiungere il suo prossimo target, quello dei clienti a basso reddito. Per fare ciò la compagnia potrebbe anche acquisire piccole insegne locali con una dozzina di punti vendita e riconvertirle.

Amazon possiede già un piccolo plotone di negozi «fisici»: oltre ai circa 450 Whole Foods Market, ci sono i nove Amazon Go, le 17 librerie e i tre Amazon Four Star, negozi che vendono solo prodotti di tendenza che si sono guadagnati alte vendite e recensioni entusiastiche da parte della clientela. Se le indiscrezioni venissero confermate però tutto ciò potrebbe essere solo la punta dell'iceberg.

Partito con una missione che sembrava ai tempi bizzarra e quasi impossibile, vendere libri e musica sul web, guadagnandoci, nel corso degli anni Amazon ha ampliato la gamma di prodotti promuovendo anche vari marchi propri, dall'abbigliamento all'elettronica di consumo, è diventato un gigante del cloud computing, un produttore cinematografico e un fornitore di servizi logistici. E non sono mancate le incursioni nel settore finanziario e dell'assistenza sanitaria.

Sembra proprio che le tante Cassandre che negli anni passati avevano decretato la fine del negozio fisico dovranno ricredersi.

Parola di Jeff Bezos.

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