America col fiato sospeso per le parole di Trump: "Pronti al muro umano"

Polemica con i democratici anche alla vigilia Immigrati, sicurezza e Corea i temi centrali

America col fiato sospeso per le parole di Trump: "Pronti al muro umano"

New York Approccio bipartisan in Congresso, sfida ai democratici su Twitter. Mentre la Casa Bianca parla di unità e ottimismo riguardo il discorso di Donald Trump sullo stato dell'Unione, i cinguettii del presidente americano rivelano toni decisamente meno inclini al compromesso. «Se necessario realizzeremo un muro umano», tuona prima di parlare davanti al Congresso a Camere riunite, lanciando l'allarme per l'arrivo al confine meridionale Usa di una nuova ondata di immigrati dal Centro America. «Un numero enorme di persone sta arrivando attraverso il Messico nella speranza di passare la nostra frontiera. Abbiamo inviato altri militari, e se necessario costruiremo un muro umano», scrive, mentre il Pentagono annuncia il dispiegamento di 2mila militari in più al confine Sud per sostenere le forze del Custom and Border Protection, portando a 4.300 il totale delle truppe. «Se avessimo un muro vero, questo non sarebbe un evento», continua.

Poi, il tycoon rilancia il confronto con i dem, in particolare con il leader della minoranza al Senato, Chuck Schumer. «Vedo che sta criticando il mio discorso sullo Stato dell'Unione anche se non l'ha ancora sentito - twitta - È solo arrabbiato perché non ha vinto il Senato come pensava, dopo aver speso una fortuna. Peccato che i media non ci abbiano dato più credito per quella vittoria». Schumer, da parte sua, attacca duramente The Donald dicendo che «conoscendo questo presidente, farà nuove audaci promesse che non tenterà nemmeno di mantenere». E definisce il Commander in Chief «un uomo con così poca integrità che fa promesse allo stato dell'Unione e la mattina dopo non significano nulla», bollando come «finzione» anche un suo eventuale approccio moderato.

Tra i temi centrali nell'intervento del Commander in Chief ci sono immigrazione e sicurezza, infrastrutture e politica estera, con l'annunciato secondo incontro, a breve, tra lui e il leader nordcoreano Kim Jong Un. Nel palco con la first lady Melania, invece, siedono Judah Samet, uno dei sopravvissuti della strage nella sinagoga di Pittsburgh, Ashley Evans, che ha passato buona parte della sua vita a combattere contro la dipendenza da oppiacei. Poi Debra Bissell, Heather Armstrong e Madison Armstrong, ovvero figlia e nipoti di Gerald e Sharon David, uccisi nella loro abitazione da un immigrato illegale. E infine Joshua, un bambino di 11 anni del Delaware vittima di bullismo solo perché di cognome fa Trump.

Intanto, la procura di New York ha ordinato ai responsabili del comitato inaugurale di Trump che hanno organizzato l'insediamento nel gennaio 2017 di consegnare tutta la documentazione su donatori e finanziatori dell'evento. Gli investigatori vogliono indagare su possibili donazioni illegali da entità o soggetti stranieri, ma anche se lo staff del presidente eletto era a conoscenza di tali eventuali fondi non conformi alla legge federale.

E una stoccata al presidente arriva dai New England Patriots, squadra di football americano vincitrice

del Super Bowl: alcuni giocatori, infatti, hanno fatto sapere che hanno intenzione di disertare il tradizionale invito alla Casa Bianca, emulando i cestisti dei Golden State Warriors quando hanno vinto il campionato Nba.

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