Cronaca nera

Ammazzata in strada dall'ex marito. Lui fugge armato per le campagne

Giovedì sera ha ucciso Klodiana, 36 anni. Anche un elicottero lo bracca

Ammazzata in strada dall'ex marito. Lui fugge armato per le campagne

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Si aggira ancora per le strade toscane, braccato dalle forze dell'ordine, probabilmente armato. Alfred Vefa, l'uomo che giovedì sera a Castelfiorentino avrebbe ucciso con tre colpi di pistola alla testa l'ex moglie Klodiana, è irreperibile e ormai ci sono pochissimi dubbi sul fatto che possa essere stato lui l'artefice dell'ennesimo femminicidio. Dalla mattinata di ieri un elicottero sta sorvolando la provincia di Firenze per cercare l'uomo, dileguatosi dopo aver sparato con una pistola semiautomatica alla donna al termine di un acceso litigio avvenuto a pochi passi dalla porta di casa. Secondo quanto ricostruito, intorno alle 20 l'ex marito di Klodiana 36 anni, madre di due figli di 17 e 14 anni, che erano in casa al momento dell'omicidio si sarebbe allontanato a bordo di una Golf grigia, facendo perdere le sue tracce e portando verosimilmente con sé l'arma. Proprio per questo motivo, anche se non si esclude che l'uomo possa averla usata su di sé, gli inquirenti si muovono con la massima prudenza. Dopo l'allarme lanciato da alcuni testimoni e dai residenti che hanno sentito i colpi d'arma da fuoco, gli investigatori hanno subito iniziato la caccia all'uomo allestendo una serie di posti di blocco lungo possibili vie di fuga, controllando al contempo le immagini delle telecamere della zona.

La coppia, di origini albanesi, viveva in Italia da oltre 20 anni: lui lavora come muratore, lei faceva l'operaia e nel weekend la cameriera in una pizzeria. I due erano divorziati da almeno sei anni (ma il documento non era ancora stato trascritto in Italia per problemi burocratici) e condividevano ancora il tetto coniugale, nonostante la contrarietà della famiglia dell'uomo: secondo le testimonianze, i litigi erano all'ordine del giorno ma nessuno era riuscito a convincere Klodiana a denunciare l'ex marito e allontanarlo da casa. Sul fronte investigativo il pm Ornella Galeotti ha aperto un fascicolo per omicidio volontario e si indaga sul movente ascoltando persone vicine alla donna.

Emergono intanto ulteriori dettagli sugli ultimi attimi di vita della donna: i due avrebbero iniziato a litigare in strada, in via Galvani, prima che la situazione degenerasse. L'uomo si sarebbe precipitato in casa per recuperare una pistola e poi, tornato in strada, avrebbe aperto il fuoco da distanza ravvicinata, lasciando sul terreno almeno due bossoli. Testimoni oculari dell'omicidio sarebbero state due persone non vicine alla famiglia, pare due ragazzi, mentre la figlia 14enne, da casa, avrebbe assistito ad alcune fasi successive e sarebbe corsa a svegliare il fratello che stava dormendo. «Vieni, la mamma è morta».

La donna avrebbe confidato ad amiche e conoscenti di continue scenate di gelosia dell'uomo e litigi accesi. Appena poche settimane fa, Klodiana Vefa affidava ai social i suoi pensieri: «Se un uomo si aspetta che una donna sia un angelo nella sua vita, deve prima creare il paradiso per lei. Perché gli angeli non vivono all'inferno», scriveva su Instagram. Dal canto suo, Alfred aveva postato una foto di Klodiana in una cornice con su scritto «No alla violenza sulle donne», in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere. Ma a quanto risulta dai racconti degli amici della donna, lui era «un poco di buono, un uomo violento, che faceva paura. Lo sapevamo tutti».

Ieri sera fiaccolata a Castelfiorentino: deposte 37 rose bianche, come gli anni che Klodiana avrebbe compiuto a dicembre.

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