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Gli anarchici ancora in piazza. Nordio minacciato di morte. Meloni: "Lo Stato non arretra"

"Lo Stato non arretra". Giorgia Meloni ieri ha fatto arrivare immediatamente il suo messaggio. Più che "suo" quello dello Stato. Con un tweet, rapido, chiaro, veloce

Gli anarchici ancora in piazza. Nordio minacciato di morte. Meloni: "Lo Stato non arretra"

«Lo Stato non arretra». Giorgia Meloni ieri ha fatto arrivare immediatamente il suo messaggio. Più che «suo» quello dello Stato. Con un tweet, rapido, chiaro, veloce. «Nelle ultime ore - ha scritto - è stato minacciato di morte il ministro Nordio ed è stata imbrattata la sede della rappresentanza italiana presso l'Ue di Bruxelles con scritte inneggianti a Cospito». Quindi «solidarietà al Guardasigilli e al personale della sede. Lo Stato è al loro fianco e non arretra». Lo ha scritto proprio mentre a Milano una piazza della Scala blindata, transennata, sorvegliata da decine di agenti in tenuta antisommossa ha assistito ieri pomeriggio all'ennesimo presidio in sostegno di Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis al carcere di Opera e ora all'ospedale San Paolo dopo quasi 4 mesi di sciopero della fame. Era già successo nel fine settimana scorso. E si era scatenato il caso con agenti aggrediti e vetrine sfasciate. Ieri erano solo qualche decina, due striscioni, un megafono, una manciata di volantini e un avvertimento: «Non ci dispiace affatto disturbare la città e il suo annichilimento totale». Erano lì, di fronte a Palazzo Marino, sede del Comune, per mandare un messaggio neanche troppo velato al sindaco Sala. «Sosteniamo nella sua lotta Alfredo che vede anche l'autodeterminazione dei corpi come possibilità di farne uno strumento di resistenza contro la violenza dello Stato. Violenza che verrà espressa anche per mano del sindaco Sala se si troverà a firmare un TSO per Alfredo Cospito». Spetterebbe infatti al sindaco firmare un eventuale trattamento sanitario obbligatorio per potergli somministrare quelle «cure a cui lui non presterà il consenso» perché «significherà privarlo dell'ultima libertà che gli rimane: quella di decidere del proprio corpo», hanno detto. Durante la manifestazione è stato fatta anche ascoltare la registrazione di una telefonata con l'avvocato che difende Cospito, Flavio Rossi Albertini. Che ha lanciato un allarme. «Alfredo è in uno stato di dimagrimento e prostrazione veramente molto accentuato - ha dichiarato - Non voglio essere una Cassandra ma non vedo assolutamente bene la sua condizione di salute, non restituirei un quadro rassicurante». Si è detto «estremamente preoccupato di quella che può essere l'evoluzione. Dal mio punto di vista - ha commentato - c'è un tentativo di calmare il livello di tensione sociale e per questo viene diffusa la notizia che abbia mangiato un yogurt, con miele, non miele... Che Alfredo abbia mangiato o meno uno yogurt, ormai qualunque cosa assume la rimette perché il suo stomaco è incapace di svolgere la sua funzione ordinaria». Ma fonti giudiziarie, sempre ieri, rassicuravano che le sue condizioni di salute non erano in peggioramento ma anzi che «i valori si stavano stabilizzando e c'è anche l'ipotesi, da valutare, che possa tornare in carcere». Un trasferimento che, se i parametri medici confermeranno i segnali di lieve miglioramento di questi giorni, potrebbe avvenire, da quanto si è saputo da ambienti giudiziari, già all'inizio della prossima settimana. Da lunedì scorso il 55enne avrebbe infatti ripreso ad assumere gli integratori e mangiato yogurt. Cospito avrebbe ascoltato i consigli di alcuni medici per evitare che la situazione potesse precipitare in quanto, andando avanti con acqua, sale o zucchero, era molto alto il rischio di una crisi cardiaca o di un edema cerebrale.

Vorrebbe riuscire, infatti, ad arrivare lucido fino al 24 febbraio, quando la Cassazione dovrà decidere sul ricorso della difesa contro il carcere duro.

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