La formula per incassare è la stessa: spiaggia e discoteca. Ma tra il Papeete e il Twiga chi vince la sfida dei conti? Guardando i bilanci del 2018, con un sorpasso al fotofinish la medaglia dei ricavi va al piccolo impero della movida romagnola gestito dai fratelli Rossella e Massimo Casanova, europarlamentare della Lega e amico di Matteo Salvini, insieme ai nipoti Marco e Luca Soldini. Che già l'anno scorso brindavano a numeri superiori alle aspettative: «Ma quale crisi, a Milano Marittima è tornata la bella gente», dicevano i gestori in un'intervista a un sito locale.
La Papeete srl è controllata con il 49% ciascuno dai fratelli Rossella e Massimo mentre un 2% è in mano a Fiorangela Bertini, titolare dell'hotel Miami di Milano Marittima. L'azienda con nove dipendenti ha come oggetto sociale la gestione di stabilimenti balneari, bar, vendita al dettaglio di generi di abbigliamento, oggettistica e l'attività di ristorante. Ha chiuso il 2018 con oltre 2,5 milioni di ricavi (in aumento rispetto ai 2,48 del 2017) e un utile di 106.830 euro (dai 140.295 euro dell'anno precedente). Nella galassia Casanova ci sono altre due srl: la Papeete Beach - circa 170mila euro di ricavi nel 2018 (in diminuzione rispetto ai quasi 176mila del 2017) per un utile di 4.342 euro (quasi 37mila euro nel 2017) e soprattutto la VillaPapeete, ovvero la discoteca. La società ha archiviato il bilancio dell'anno scorso con più di 1,5 milioni di ricavi e in crescita rispetto al 2017 (1,48 milioni) sebbene l'utile sia sceso a 20.889 da 77.229. A capo del piccolo impero costruito sulla riviera romagnola ci sono due società di famiglia: la Ro.Ma che nel 2018 ha messo a segno quasi 247mila euro di valore della produzione (in calo però dai 258mila del 2017) tornando in utile per 19.701 euro dal rosso di 4.460 euro dell'anno prima, e la RosMas srl con quasi 252mila euro di ricavi e un utile di 14.720 nel 2018. Si aggiungono alla galassia dei Casanova, infine, due alberghi: l'Hotel Miami e il Napoleon. Ma il Papeete è anche un marchio, con tanto di linea di abbigliamento e cd musicali, che l'anno scorso è stato anche portato in tour nelle località di montagna come Cortina, Madonna di Campiglio, Saint Moritz e Courmayeur.
E il Twiga? La «giraffa» della Versilia, posseduta dal tandem Flavio Briatore-Daniela Santanchè, ha generato 4 milioni di fatturato (rispetto ai 3,7 milioni del 2017) e 1 di ebitda, ovvero di margine operativo lordo. I prezzi dello stabilimento balneare di Marina di Pietrasanta, del resto, sono salati. I «Presidential Gazebo», strutture dotate di televisione e musica, due letti marocchini, tavolo centrale, quattro lettini, il cui costo di noleggio giornaliero ad agosto è di mille euro. Del resto, il mantra di Briatore è che il turismo di lusso porta soldi che fanno il bene di chi vive e lavora lì.
Il Twiga Beach Club è gestito dalla Mammamia srl, società di cui sono azionisti Flavio Briatore con la Billionaire Lifestyle Sarl, Daniela Santanchè con la Immobiliare Dani srl, ha chiuso il 2018 in perdita per 438mila euro, riducendola rispetto al rosso di 931mila euro dell'anno prima.
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