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Annullata l'ordinanza di arresto per il deputato azzurro Cesaro La sinistra lo voleva alla gogna

Il Riesame sconfessa gip e Procura, cade anche la richiesta avanzata alla Camera

Annullata l'ordinanza di arresto per il deputato azzurro Cesaro La sinistra lo voleva alla gogna

Napoli - Il parlamentare di Forza Italia Luigi Cesaro non sarà arrestato. Il tribunale del Riesame, sconfessando il gip e la Procura di Napoli, ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari lo scorso 23 luglio «per mancanza di gravi indizi». La decisione del Riesame, quindi, rende nulla anche la richiesta di arresto inoltrata dalla Procura alla Camera. Vittoria per il legale di Cesaro, avvocato Vincenzo Maiello, nuova grave sconfitta per la Procura (e per il gip) che appena due giorni fa, dallo stesso Riesame si era vista annullare analoga ordinanza a carico dei fratelli del parlamentare, Aniello e Raffaele. «E la fine di un incubo» ha commentato Luigi Cesaro che resta comunque indagato nell'ambito di una indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia per una brutta storia di presunte collusioni con la camorra casalese.

Vale la pena ricordare che poche ore dopo la richiesta di arresto di Cesaro, «giustizialisti» incauti ma, anche di provata militanza (che oggi tacciono) avevano tuonato dinanzi alla eventualità che un parlamentare di Forza Italia potesse finire dietro le sbarre. Uno di questi era Claudio Fava, vicepresidente della commissione Antimafia. «La richiesta di arresto dei giudici napoletani nei confronti dell'onorevole Luigi Cesaro non ci stupisce perché arriva dopo anni di sospetti forti, precisi, convergenti sul ruolo che avrebbe avuto la camorra nella carriera politica ed imprenditoriale di Cesaro». E, il parlamentare Gennaro Migliore, ex vendoliano, probabile futuro candidato a sindaco di Napoli: «Le ombre di collegamenti con la camorra del clan dei Casalesi non riguardano solo la vicenda giudiziaria, ma il tessuto compromesso di una parte importante della politica campana. A partire dalla maggioranza che regge Caldoro, attraversata da richieste d'arresto, arresti e condanne per i referenti politici che hanno dominato la scena campana degli ultimi anni». Insomma, bocciature senza se e senza ma, da importanti esponenti della sinistra nazionale, spesso taciturni quando la giustizia e la corruzione colpiscono esponenti della loro stessa parte politica.

Di tutt'altro tenore le reazioni di ieri, susseguitesi dopo la notizia della revoca dell'ordinanza. Il consigliere politico forzista Giovanni Toti ha commentato che c'è «finalmente un giudice anche a Napoli. La giustizia sta facendo il suo corso. La vicenda che ha visto come protagonista Cesaro ha imboccato la giusta direzione». Anche il presidente dei deputati di Fi Renato Brunetta esprime soddisfazione: «È lo schiaffo più sonoro che i colleghi giustizialisti possano incassare. Magari li indurrà ad essere più cauti nei giudizi. A Cesaro le mie felicitazioni per il trionfare di una verità che noi sapevamo dovesse prevalere». E la collega Daniela Santanchè: «Fortunatamente solo una piccola parte della magistratura fa politica. La decisione del Riesame ci conforta e fa sperare che se si continua così anche una come me possa tornare ad avere piena fiducia nella magistratura». Da Napoli, il capo dell'opposizione al sindaco de Magistris, Gianni Lettieri sostiene che «dopo anni di ingiusta gogna mediatica Cesaro può vivere con tranquillità la sua passione per la politica e per il territorio.

Bene ha fatto a dichiarare fin dal primo momento piena fiducia nella magistratura».

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