«Non ho paracadute, è una sfida bellissima, o la va o la spacca» disse prima del voto, perché a differenza di altri nuovi acquisti del M5s non si era parato le terga col posto sicuro nel listino proporzionale. E infatti non è entrato in Parlamento, però il paracadute ce lo aveva eccome di Dino Giarrusso, ex Iena d'assalto tramutata in grillino d'apparato. Nella scia del più classico (mal)costume politico italico per cui i partiti diventano centri per l'impiego degli amici, ai «trombati» si dà sempre uno strapuntino di consolazione, tanto uno stipendio pubblico si trova sempre per sistemare chi va sistemato. E quindi ecco il prode Giarrusso, ex inviato del programma che fa il contropelo alla classe politica, trasformarsi nel Rocco Casalino in versione laziale, da giornalista di inchiesta a portavoce locale del partito più insofferente ai giornalisti. Non è stato ripescato nel proporzionale, viene ripescato nel sottobosco di poltroncine pubbliche a disposizione dei gruppi consiliari in Lazio.
D'altronde un posto bisognava trovarglielo, visto che ha detto che alle Iene non sarebbe tornato dopo la mancata elezione. E quindi, ormai con due piedi nel M5s ma fuori dalla Camera (e dal suo invidiabile libro paga), che si poteva fare per il povero Giarrusso? Ci ha pensato Roberta Lombardi, la capogruppo grillina in Regione Lazio, che si è messa una mano sul cuore e l'altra sul portafoglio dei contribuenti e ha trovato un lavoro per l'ex Iena nello staff Comunicazione del M5S in Regione. Il contratto ancora non c'è, è in preparazione, perché segue i tempi (biblici) dell'approvazione del bilancio dopo il quale i gruppi parlamentari avranno a disposizione il budget da usare per pagare gli stipendi ai loro collaboratori. Ma Giarrusso può star tranquillo, il suo curriculum è in mani amiche e non sarà cestinato come capita ai giornalisti senza santi in consiglio regionale.
Lui in effetti si è già calato nel nuovo ruolo di comunicatore di partito, già da qualche giorno viene avvistato nei corridoi della Pisana, sede del consiglio regionale, segnala il Messaggero. Ma non date del raccomandato a Giarrusso, che si scoccia. «Mi ha chiamato Roberta Lombardi, vediamo come finisce. Ma non ritorno alle Iene, ormai ho fatto una scelta di campo. Penso di avere un curriculum adeguato per occuparmi di comunicazione. E non ho bisogno di aiutini per lavorare. Ho deciso di dedicare un periodo della mia vita professionale a loro. Capisco che tutto possa essere strumentalizzato ma non ero uno senza né arte né parte che si candida e non viene eletto e poi viene ripescato a fare il presidente di qualche ente. Non è il mio caso» si lagna l'ex Iena. Solo con il contratto formalizzato si saprà l'ammontare dello stipendio regionale di Giarrusso. Il suo omologo nazionale, Rocco Casalino, prende 2.700 euro netti al mese.
In attesa poi di essere ricandidato al prossimo giro in posizione migliore ed entrare nella scia dei giornalisti folgorati sulla via della Casaleggio Associati, da Paragone a Carelli, con stipendio parlamentare. Il reddito di cittadinanza, per gli amici del M5s, è già realtà.
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