«La ragazza è sempre stata consenziente e non c'è stata violenza». È la difesa dei calciatori del Livorno Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, ascoltati ieri durante l'interrogatorio di garanzia dal gip di Milano Sara Cipolla, che ha respinto in serata la richiesta di revoca degli arresti domiciliari.
I due giovani, che sono accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa 22enne americana, hanno spiegato che la sera tra il 26 e il 27 marzo scorso il clima era «molto, molto goliardico», fornendo la loro versione dei fatti. Una versione che cozza con quanto emergerebbe da un audio-video rintracciato nei cellulari dei calciatori dagli investigatori della mobile, in cui la giovane sarebbe stata violentata e umiliata nell'appartamento di Lucarelli, zona piazzale Libia, dopo una serata passata nella discoteca milanese Gattopardo. La vittima, anche a detta delle amiche, era visibilmente ubriaca. «Volevo andare casa, non mi sono resa conto che mi stavano portando in un posto diverso - ha raccontato durante l'incidente probatorio -. Non volevo andare in casa di quei ragazzi. Io detto di no e che questo non poteva succedere perché ho detto di no». Sarebbe stato Apolloni il primo ad avere un rapporto sessuale con la 22enne, mentre Lucarelli si sarebbe avvicinato al viso della studentessa, sfilandosi poi i pantaloni. A quest'ultimo, poi, si sarebbe avvicinato uno degli altri tre amici (per ora indagati) che gli avrebbe chiesto di «lasciare spazio agli altri».
Ieri Lucarelli accompagnato dal papà, è stato ascoltato per primo nel Palazzo di Giustizia di Milano, dove è entrato con il cappuccio della felpa calcato sul viso per nascondersi dalle telecamere. «È stata una liberazione poter dire per la prima volta la mia versione», ha detto uscendo. Dopo un paio di ore è toccato all'amico. «I ragazzi hanno dato la loro versione - ha spiegato Cammarata - e il pm ha assicurato che farà accertamenti su alcuni elementi da loro indicati». Tra questi un video girato con il telefono di uno dei due che li scagionerebbe, ma che è stato cancellato per evitare guai con la fidanzata. Verranno ritrascritte anche le frasi registrate e trovate nei loro cellulari in quanto, secondo il legale, ci sono passaggi non chiari.
«I due ragazzi - ha aggiunto Cammarata - sono pentiti per le loro frasi volgari, ma hanno detto che quella sera il clima era goliardico e la ragazza era sempre d'accordo». «Con lei scherzavamo e per il fatto che non parlava italiano ci siamo lasciati andare» hanno spiegato. La difesa dei calciatori ora ricorrerà al Riesame.
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