La situazione di forte instabilità politica ha provocato anche un duro scontro a distanza tra Enrico Letta e la Lega guidata da Matteo Salvini. Da una parte il segretario del Pd si appella ai compagni grillini per evitare lo strappo definitivo e per continuare a sostenere il governo Draghi; dall'altra il Carroccio fa notare che l'improvvisa necessità di unità sottolineata non combacia con le bandierine che la sinistra ha proposto fino a pochi giorni fa spaccando la maggioranza.
L'appello di Letta
Il numero uno del Partito democratico, a margine del congresso del Partito socialista italiano a Roma, ha chiesto al Movimento 5 Stelle di riflettere bene sulla propria posizione e di mettere da parte i toni duri che potrebbero portare alla caduta dell'esecutivo senza alcun riparo: "Faccio un appello a tutte le forze politiche e al Movimento 5 Stelle perché sia della partita mercoledì, con la voglia di rilanciare rispetto ai nuovi grandi contenuti intervenuti".
Dunque per Letta la mossa dei grillini al Senato può passare in secondo piano? Non è così forte da rendere impraticabile l'alleanza giallorossa? Evidentemente no, visto che addirittura pretende di continuare a condividere il governo proprio con i 5 Stelle. "Questo cammini non si arresti, questo cammino venga rilanciato a partire da mercoledì con un nuovo voto di fiducia. Sono sicuro ci siano le condizioni per continuarlo", ha implorato il segretario del Pd.
La replica della Lega
Non si è fatta attendere la replica della Lega che invece, insieme a Forza Italia, ha messo i paletti: il centrodestra di governo giudica il M5S del tutto irresponsabile, motivo per cui si ritiene che "non è più possibile contare sul Movimento 5 Stelle in questa fase così drammatica". A tutto ciò si aggiunge la nuova presa di posizione del Carroccio, che ha rinfacciato a Letta la doppia morale e ha smascherato l'opportunismo del Partito democratico.
In una nota a firma di Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo si va dritto al punto e non si risparmiano aspre critiche all'indirizzo del numero uno del Pd: "All'improvviso si sveglia e capisce che gli italiani hanno bisogno di un governo forte e operativo su bollette, tasse e lavoro". Una retromarcia strana, visto che di recente proprio il suo partito ha provocato il centrodestra e ha messo a rischio la tenuta della maggioranza.
"Lui che fino alla scorsa settimana ha fatto di tutto per dividere la maggioranza e bloccare il Parlamento con Ius scholae, ddl Zan e droga libera", fanno notare gli esponenti della Lega. Che hanno chiesto a Letta di porre fine agli appelli "per nulla credibili". Da qui il monito finale: "Ci vuole davvero un bel coraggio ad essere così opportunisti e trasformisti".
Elezioni anticipate?
La strada per un Draghi bis si fa sempre più stretta, soprattutto se si dovesse ragionare per una nuova maggioranza senza i 5 Stelle. A quel punto il Partito democratico, in totale imbarazzo, sarebbe disposto a scaricare Giuseppe Conte per blindare la legislatura fino al 2023?
"Nel Paese non c'è nessuna voglia e nessuna spinta per una crisi", è la tesi di Letta. Il quale ha assicurato che il Pd si farebbe trovare pronto per eventuali elezioni anticipate che potrebbero tenersi domenica 25 settembre: "Se così fosse ci saremo e combatteremo con grande determinazione".
Dal loro canto Forza Italia e Lega non hanno posto assolutamente un veto verso il ritorno alle urne. Anzi.
Come ha sottolineato Silvio Berlusconi, c'è assoluta tranquillità perché "siamo certi che il risultato elettorale premierebbe il centrodestra e in particolare - come dimostrano tutti i sondaggi - l'atteggiamento responsabile e costruttivo di Forza Italia". Per Fratelli d'Italia l'unica via percorribile è quella di dare la parola agli elettori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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